Fonte: Reuters via Comingsoon.net

Fino a pochi mesi fa sembrava sicuro che Pixar Animation Studio, creatrice di capolavori in animazione 3D come Finding Nemo e Toy Story, si sarebbe separata definitivamente da Walt Disney Pictures – che fino al prossimo lungometraggio Cars distribuisce i film dello studio di Steve Jobs e John Lasseter in tutto il mondo (USA compresi) e detiene i diritti per realizzare i sequel.

Le cose sono velocemente andate precipitando. Poche settimane fa circolava voce che la Pixar avrebbe rinnovato il contratto per poter realizzare anche i suddetti sequel (con il nome di Circle 7, reparto già esistente creato dalla Disney).
E poi oggi Reuters segnala che sul Wall Street Journal si parla del fatto che la casa di Topolino sarebbe in serie trattative per acquistare la Pixar.

Il quotidiano spiega che Disney pagherebbe una specie di premio oltre ai 6,7 miliardi di dollari di valore di mercato dello studio di animazione. Il contratto consisterebbe in transazioni di titoli e renderebbe Steve Jobs il più grande investitore della Disney.
Ovviamente non tutto è ancora sicuro, e potrebbero esserci anche altre opzioni, tra cui quelle di distribuzione da parte della Disney (su etichetta Buena Vista) dei prossimi film Pixar.

Le strade dei due studio non si separano più quindi, e anzi si uniscono indissolubilmente. Perché? Forse Steve Jobs (fondatore tra l'altro anche di Apple) si è reso conto della situazione un pò critica degli studio americani: MGM che viene comprata dalla Sony (che si era già mangiata la Columbia), e soprattutto una compagnia giovanissima e molto potente come la DreamWorks, che però non ha il sostegno delle banche come gli altri studio storici, alle cui spalle stanno colossi come la General Electric (Universal) e Viacom (Paramount), fallisce ed è costretta a vendere alla Paramount. In effetti gli accordi con la Disney erano molto vantaggiosi: i costi di produzione venivano equamente divisi, lo stesso vale per gli incassi (per la Pixar sempre stratosferici). Rimanendo con la Disney la Pixar si assicura soldi in quantità per produrre i suoi lungometraggi, un distributore mondiale alle spalle come la Buena Vista e soprattutto la sicurezza di poter realizzare una serie di sequel. Infine, Jobs potrebbe legare la Disney alla Apple con contratti di fornitura ad hoc (con tutte le relative conseguenze di mercato).

In tempi così difficili, forse le scelte di Steve Jobs si riveleranno più che azzeccate…