Il regista ha precisato che “nulla di drammatico” lo ha condotto alla decisione, ma che semplicemente si era stancato dell’esperienza produttiva in generale:
Inizi da ragazzino e sei desideroso di fare film, sei entusiasta e pieno di energie. Il primo film si rivela uno spasso. Poi anche il secondo, quasi quanto il primo. Dopo 30 anni non è più divertente e inizi a sentire il peso del lavoro molto più del passato.
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Dopo una pausa di qualche anno, Coen è tornato a dirigere un progetto, Jerry Lee Lewis: Trouble in Mind, documentario che debutterà a Cannes. Il motivo? La pandemia.
Quello che è cambiato è che ho cominciato ad annoiarmi. Ero con Trish a New York all’inizio del lockdown, perciò è stato un po’ spaventoso e claustrofobico.
Ethan accettò così la proposta di lavorare da casa al documentario. Quanto alla possibilità di tornare a lavorare con suo fratello ha spiegato:
Nessuna delle decisioni è definitiva, magari realizzeremo un altro film. Non so quale sarà il mio prossimo dopo questo.
L’ultimo film diretto dai due fratelli, ricordiamo, è stato La ballata di Buster Scruggs.
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