Fonte: Mehallo.com
I fan più accaniti ricorderanno che Star Trek: il film (1979) non è stato il primo tentativo di portare l'equipaggio dell'Enterprise sul grande schermo: negli anni precedenti, infatti, c'è stato un altro progetto, a lungo in lavorazione, che non ha mai visto la luce.
Si tratta di Star Trek: Planet of the Titans, di cui vennero realizzate divese bozze di sceneggiatura durante la fase di sviluppo: secondo una di queste, l'equipaggio dell'Enterprise sarebbe stato mandato indietro nel tempo di circa mille anni, diventando i leggendari Titani che essi stavano cercando. In un'altra versione, invece, Kirk si sarebbe perso e, creduto morto, avrebbe dovuto sopravvivere su un pianeta primitivo: nel frattempo Spock sarebbe tornato su Vulcano per purgare la sua metà umana.
Il regista Philip Kaufman, che prese parte alla scrittura di una di queste bozze, spiega su cosa si sarebbe concentrata la sua versione:
La mia versione era pensata per lo Spock di Leonard Nimoy e la sua nemesi klingoniana (Toshiro Mifune)… La mia idea era di fare qualcosa di meno "cult": un film adulto, che avesse a che fare con la sessualità e cose meravigliose, piuttosto che le solite stranezze tipiche della serie; un film di fantascienza con tante domande, in particolar modo sulla natura duale di Spock e l'esplorazione della sua umanità, e cosa fosse l'umanità. Volevo i personaggi di Nimoy e Mifune in viaggio nello spazio esterno. Sono sicuro che i fan si sarebbero arrabiati, ma sentivo che la cosa avrebbe potuto aprire le porte a un nuovo tipo di fantascienza.
Planet of the Titans fu messo da parte in favore della serie televisiva Star Trek: Phase Two, che a sua volta vide una lunga lavorazione concludersi con un nulla di fatto (in realtà molto materiale fu poi riutilizzato per il film del '79).
Durante lo sviluppo di Planet of the Titans, Ralph McQuarrie e lo scenografo Ken Adam (lavorò ai James Bond degli anni '60 e '70) realizzarono alcuni concept per una nuova Enterprise: i disegni non furono mai utilizzati. Potete vederne alcuni qui sotto, o tutti quanti su mehallo.com.
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