Harry Potter

Fonte: The Leaky Cauldron

E' una delle prime volte che JK Rowling accetta di rilasciare un'intervista a un glossy magazine: una rivista patinata, di moda e costume, che alle interviste accompagna sempre delle splendide fotografie. Infatti, stavolta, JKR veste Chanel nelle immagini che illustrano l'intervista esclusiva rilasciata a Tatler, il prestigioso mensile britannico.

Cliccate sulle immagini per vederle intere. Ecco la traduzione integrale dell'intervista!

Una lacrima scorre lentamente lungo la guancia di JK Rowling. E' seduta nel suo ampio e accogliente salotto a Edimburgo. E' il primo pomeriggio; sandwich e torta al cioccolato sul tavolino, e lei che ricorda con dolore i momenti più traumatici della sua vita. Fu il giorno in cui sua madre morì, a 45 anni, dopo una battaglia lunga dieci anni contro la sclerosi multipla. Parte del suo dolore è anche il fatto che sua madre non ha mai saputo che all'epoca JK stava scrivendo Harry Potter, né tantomeno che sarebbe diventata la scrittrice più famosa del mondo. "La notte in cui morì io ero rimasta a dormire dai genitori del mio ragazzo: era la prima volta che trascorrevo il Natale lontano da casa. Ero andata a letto presto, dicendo di voler vedere L'uomo che volle farsi re, ma invece mi ero messa a scrivere. Quindi ora so che nel momento in cui mia madre è morta io stavo scrivendo Harry Potter. Non le avevo mai parlato di Harry Potter."

Harry Potter

"Papà mi telefonò alle sette del mattino, e prima ancora che lui parlasse, sapevo già cosa stava per dirmi. Per nessun'altra ragione al mondo mi avrebbe chiamata a quell'ora. Mentre correvo al piano di sotto avevo un ronzio di panico nella testa, ma non riuscivo ad afferrare l'enormità del fatto che mia madre era appena morta."

Era il primo giorno dell'anno 1991 e Joanne Rowling, 25 anni, e il suo ragazzo salirono in macchina e si diressero verso la casa dei genitori di lei, in Galles. "Ero, alternativamente, ridotta a un rottame e in un totale rifiuto psicologico. A un certo punto, in macchina, ricordo di aver pensato: Facciamo finta che non sia successo!, perché era un modo come un altro per resistere ai successivi dieci minuti."

Joanne Rowling è sorpresa dalle sue stesse lacrime. E' una persona riservata, e mantiene sempre il controllo delle sue emozioni. I suoi lunghi capelli biondi non sono solo belli, sono anche un modo per proteggersi. Aveva progettato tutti e sette i libri di Harry Potter prima di iniziare a scrivere. Si passa un fazzoletto sugli occhi e tace per un attimo, poi continua: "Non passa giorno che io non pensi a lei. Avrei così tante cose da dirle". Una priorità per Joanne oggi è raccogliere fondi per la ricerca sulla sclerosi multipla, che costrinse sua madre su una sedia a rotelle. "Era così giovane, e in buona salute. Che il tuo corpo si ribelli contro di te è una cosa orribile anche solo da vedere, figuriamoci da soffrire sulla propria pelle" dice la Rowling, ora presidente della Società scozzese sclerosi multipla. Il 17 marzo organizzerà un ballo in maschera al Castello di Stirling, per raccogliere donazioni; durante la serata si terrà una caccia al tesoro, con indizi scritti da lei.

La malattia di sua madre ha contribuito a forgiare i punti di forza e di debolezza del carattere di Joanne. Inoltre, l'ha spinta a scrivere di un ragazzino che perde i genitori. L'orfanello con gli occhiali è diventato uno dei personaggi più celebri della letteratura per ragazzi, e ha venduto 300 milioni di copie in 63 paesi; alcuni libri della serie hanno venduto tre milioni di copie nelle prime 48 ore.

Il concetto di morte è la chiave per capire JK Rowling. La sua più grande paura – e lo dice chiaramente, senza esitazioni – è veder morire qualcuno che ama. "La morte è un tema importante dei miei libri. La storia inizia con la morte dei genitori di Harry; poi c'è l'ossessione di Voldemort: conquistare l'immortalità a qualsiasi prezzo. E' lo scopo ultimo di qualunque mago. Capisco bene perché Voldemort vuole sconfiggere la morte; tutti ne abbiamo paura." Nel settimo e ultimo libro moriranno sia i buoni che i cattivi. Ne parlava qualche giorno fa con suo marito Neil, subito dopo aver scritto la morte di un personaggio. Neil ha tremato: "Oh, non farlo!, mi ha detto. Ma io l'ho fatto lo stesso, naturalmente". E con un solo tocco della sua penna, milioni di ragazzi piangono o gioiscono. Innumerevoli siti internet cercano di predire cosa accadrà nel settimo libro. "Neil è l'unica persona con cui posso parlare di cosa sto scrivendo, perché tanto dimentica subito tutto", dice ridendo.

Qualsiasi informazione inedita su Harry Potter vale oro. I bidoni della spazzatura fuori da casa Rowling sono stati perquisiti, lettere indirizzate a lei sono state rubate. I suoi editori si sono visti offrire "mazzette"; i suoi amici sono perennemente corteggiati dai giornali scandalistici alla ricerca di scoop. E' un po' preoccupata perché non riesce più a trovare un quaderno di appunti che contiene alcuni dettagli sulla trama del settimo libro. "Ma scommetto che lo ritroverò, spero solo di non averlo lasciato da qualche parte. L'ho cercato ovunque. L'importante è che non finisca nelle mani dei giornalisti del Sun!" [Il quaderno è poi stato ritrovato, come JKR ha confermato qualche giorno fa sul suo sito ufficiale! n.d.t.]

Ognuna delle carte che provengono dalla scrivania di JKR viene messa in archivio, al sicuro, oppure distrutta. Ragioni di marketing le impediscono di parlare apertamente del suo lavoro: "Stavo per dirti il titolo del settimo libro! Mi è quasi sfuggito di bocca!", dice a un certo punto. Su eBay girano somme enormi per copie autografate di Harry Potter, molte delle quali sono false. "Le riconosco subito", dice; ma cerca di non lasciarsi coinvolgere troppo dalla Pottermania. Una volta, per aver cambiato una sola parola nel suo sito ufficiale, le azioni in borsa della sua casa editrice sono crollate.

Dopo Harry, la sua vita non è più stata la stessa. Ha incontrato la Regina due volte: "A mia madre avrebbe fatto così piacere sentire che mi avevano conferito l'OBE [Order of British Empire, un'onorificenza della monarchia britannica, n.d.t.], eppure non lo si può dire neanche ai propri vicini, si immagina? Per lei sarebbe stato impossibile!". Nelson Mandela l'ha invitata in Sudafrica: "Purtroppo ho dovuto dire di no, perché ero incinta". Sigourney Weaver l'ha invitata a casa sua: "Ero negli Stati Uniti ma era tutto così strano, non la conoscevo quindi ho detto di no". Bill Clinton ha dichiarato di essere un suo fan: "La cosa più bella sarebbe stata poter dire a mia madre che avevo incontrato il Presidente!"

Nelle sue casse entrano più soldi di quanti possa spenderne: 500 milioni di sterline, secondo le stime; ma lei smentisce. Questa donna delicata e modesta, nata a Chipping Sodbury, non riesce a credere di essere famosa quanto lo era Walt Disney ai suoi tempi. "Non sottolineerò mai abbastanza quanto fossi lontana dal 'giro' della gente famosa, quando tutto questo è iniziato. Non conoscevo nessuna persona famosa. Questo mondo mi era del tutto alieno, e avevo una gran paura". Ma sa che il suo segretario potrebbe organizzarle un incontro con qualsiasi persona al mondo, anche la più famosa? "Quando mi dite così, mi sembra una follia. Non sono insincera, non sto cercando di sembrare modesta, ma questa idea mi sconvolge e mi rende perplessa". JKR riceve dalle 800 alle 1000 lettere alla settimana, e tutte ricevono una risposta.

Harry Potter è stato tradotto in latino e in cinese. Il Papa, si dice, avrebbe tacciato i libri di eresia. "Ricordo di averlo letto e di aver pensato: ma di sicuro il papa avrà cose più importanti di cui preoccuparsi… La pace nel mondo, la situazione mediorientale…". JKR ha subito minacce di morte, ha ricevuto lettere con richieste di denaro e i paparazzi l'hanno fotografata in bikini con un teleobiettivo mentre era in vacanza alle Mauritius. La cosa che l'ha più spaventata, però, è stato vedere sua figlia Jessica sui giornali: aveva sempre cercato di evitare che il volto della bambina comparisse sulla stampa. Si è resa conto che avrebbe dovuto pagare per il privilegio della privacy; quindi ha iniziato a noleggiare un jet privato per recarsi in luoghi remoti, dove l'anonimato è più facile da mantenere. Una delle sue ultime vacanze si è svolta nella splendida tenuta di Tswalu nel Kalahari, Sudafrica, di proprietà della famiglia Oppenheimer. E' stata anche alle Hawaii. Lo scorso anno ha affittato Hopetoun, dimora del Marchese di Linlithgow nei pressi di Edimburgo, per il suo compleanno. Aveva cercato di affittare il Britannia – lo yacht della famiglia reale – ma aveva poi scoperto che non era permesso tenere feste da ballo a bordo. Ha quindi affittato Hopetoun usando il cognome del marito – Mrs. Murray – e ha curato ogni dettaglio, compresa una visita a un gioielliere di Bond Street a Londra per comprare un fantastico paio di orecchini. Ha esitato, ha chiesto il prezzo, ha deglutito e poi ha detto "Li prendo".

Harry Potter

Una bella differenza rispetto ai suoi giorni come ragazza madre, con 70 sterline la settimana, quando si preoccupava di non avere abbastanza da mangiare per sé e la bambina. "Più ricca della Regina" è stato il titolo di giornale più incredibile. Lei ride: "Bè, certo non mi lamento dei soldi, neanche per un istante. Sicuramente rendono tutto più facile. Se in passato hai dovuto preoccuparti che i soldi potessero non durare sino alla fine della settimana, poi non ti lamenti se diventi ricca. Ti offre opportunità, ti libera dalle preoccupazioni, ti permette di viaggiare e di aiutare la gente. Non mi lamenterò mai, ma anzi sono grata per ciò che ho, ogni giorno della mia vita."

Con tre case – a Edimburgo, Perth e Londra – e un team di consiglieri, un bravissimo assistente personale e due segretari, JKR ha mantenuto ridotte le dimensioni del suo entourage. Ci sono piccoli momenti di stravaganza: "Amo le scarpe e le borse". Ma il gene dell'oculatezza torna prepotentemente alla ribalta. Questa non sarà mai una donna che appende pelli di leopardo alle pareti o accumula quadri di Rembrandt nel corridoio. "Ho in mente una cifra sopra la quale non posso spendere. Proprio non ce la faccio. Ho ancora un limite che indica quanto è giustificabile spendere per cose frivole." E quando ha comprato gli orecchini in Bond Street, ha avuto qualche senso di colpa; e ha staccato un assegno per la stessa cifra, da dare in beneficenza. Ci sono pochissimi lussi nella sua vita. Sulla libreria c'è la prima edizione di un romanzo di Jane Austen, ma si contende lo spazio con i tascabili economici.

Sapeva che i soldi avrebbero portato con sé qualche complicazione, e, come tutte le persone molto ricche, si è domandata se la gente non fosse interessata a lei solo per il denaro. Finché non ha incontrato Neil Murray. Barbuto, affascinante come una rock star, modesto e dal carattere semplice e aperto, Murray è un medico di famiglia; gran lavoratore, con orari impossibili. E' un padre molto presente, si disinteressa delle luci della ribalta e degli agi che i soldi possono offrire. "Il denaro non è stato un problema con lui. In realtà, Neil non spende mai denaro. Non è ciò che vuole." Due bambini più tardi (David, due anni, e Mackenzie, nove mesi), non potrebbero sembrare una coppia più felice.

E' stato difficile uscire con una donna così famosa e così ricca? "Prima di incontrare Neil pensavo che sarei rimasta single a vita. Certamente, prima di incontrare Neil non avevo conosciuto nessuno di 'sposabile'. Ero certa che non avrei incontrato nessuno. Pensavo: sono comunque fortunata, ho il mio lavoro, e i bambini. Non potevo lamentarmi. Non sono una persona che può stare con chiunque, e so cavarmela benissimo da sola. Sono rimasta single per lunghi periodi, il che non vuol dire che a tratti non mi sentissi molto sola. Lo ero, ma sono abituata a tirare avanti."

Ora, JKR ammette che la pressione esercitata dalla sua immensa fama le ha provocato molto stress. "Non l'ho mai detto finora, ma quando tutti mi chiedevano Come la stai vivendo? io rispondevo Bene!. Mentivo a me stessa a quel tempo. Mi rifiutavo di vedere la realtà. Avrei potuto rispondere, Bè, ora che mi ci fai pensare, è difficile affrontare questa situazione. Andrò a casa stasera, da sola, a prendermi cura di mia figlia, e sentirò un'enorme pressione su di me". Ero isolata prima di diventare famosa, e aggiungere la fama a una situazione già difficile di partenza non ha aiutato. Ero ipersensibile perché avevo una figlia dal mio primo matrimonio. Era come se fossi vissuta sotto una pietra per molto tempo, e all'improvviso qualcuno l'avesse sollevata e mi avesse illuminata con una torcia. Non che la vita sotto la pietra fosse orribile, ma ero terrorizzata e non sapevo come gestire la situazione."

Dunque, questa donna bella, delicata, schietta, che ha bisogno di guardie del corpo per entrare in una libreria, è rimasta straordinariamente normale. Ad esempio, continua a scrivere i suoi libri nei caffè di Edimburgo. "Per la prima volta, ora ho un vero ufficio, ma sai: preferisco i caffè. Ogni tanto capita che un'intera tavolata di persone mi fissi. Allora mi imbarazzo e me ne vado." Mentre scriveva Harry Potter e la pietra filosofale non poteva permettersi l'asilo nido, quindi portava in giro la bambina nel passeggino finché non si addormentava, poi la portava in un caffè. "La mia capacità di concentrazione è il risultato di un lungo allenamento. E' così che ho sempre dovuto scrivere".

Quest'anno terminerà di scrivere la serie Harry Potter. L'ultimo capitolo giace, già completo, nella sua cassaforte. Un libro per bambini è già pronto per la pubblicazione. Parla di un mostro, e di quella che JKR definisce "una fiaba politica". E' rivolto a bambini più piccoli, rispetto a Harry Potter: "Non ne ho nemmeno parlato col mio editore". Inoltre ha scritto alcuni racconti.

Harry Potter

JK Rowling è normale in maniera sconcertante. Il suo drink preferito è il gin tonic, il cibo che più odia è la trippa. La sua eroina è Jessica Mitford e la sua autrice preferita è Jane Austen. Non sa guidare: è stata bocciata all'esame di guida a 17 anni e ha lasciato perdere. "Ho una gran paura delle automobili, ho sempre il terrore che stia per succedere qualcosa di orribile." Ha smesso di fumare cinque anni fa ed è stata incinta, o intenta a occuparsi di un neonato, per la gran parte degli ultimi tre anni. E' membro della Chiesa Episcopale e, "come per Graham Greene, a volte ho fede nel fatto che tornerò ad avere fede. E' importante per me".

La vita è in continuo mutamento per lei. Ora è coinvolta in un nuovo progetto, per aiutare gli orfani dell'Europa dell'Est. Ha visto un articolo nel Sunday Times, ma non è riuscita a leggerlo dopo aver visto le fotografie che lo accompagnavano: bambini piccoli, letteralmente in gabbia. "Poi ho riflettuto e ho capito che sarebbe stato sbagliato evitare di leggere. Ho pensato a come aiutarli." Ha scritto al presidente della Repubblica Ceca, al deputato della sua circoscrizione elettorale, a chiunque; e ha funzionato. Ora fa parte di un'associazione europea che ha in programma visite agli orfanotrofi romeni. Ecco tornare il tema, presente in Harry Potter, della perdita dei genitori.

Ma nel frattempo, Cenerentola deve prepararsi per il suo ballo – per la buona causa della sclerosi multipla. JKR ha già comprato l'abito da sera (di Amanda Wakeley) e farà realizzare una maschera. Raccoglierà centinaia di migliaia di sterline, forse milioni, per la ricerca contro la sclerosi multipla. Vuole fare la differenza. Non vuole che la morte di sua madre sia accaduta invano. Racconta fatti sconcertanti sulla sclerosi multipla, con la velocità di un mago durante una partita di Quidditch. La cosa più strana è che la massima incidenza di sclerosi multipla in tutto il mondo è tra gli scozzesi. Per qualche sconosciuta ragione, la Scozia è la capitale mondiale di questa malattia. Gli obiettivi della sua campagna sono: promuovere migliori trattamenti medici e, nel lungo periodo, la ricerca di una cura. Sta portando avanti una campagna per assicurare ai malati i trattamenti di cui hanno bisogno. Molti malati oggi sono lasciati soli di fronte a una diagnosi così devastante. In seguito, quando la malattia peggiora, vengono loro negati anche aiuti essenziali come una sedia a rotelle elettrica. La missione di JK Rowling è cambiare il modo in cui sono trattate le persone affette da sclerosi multipla, e svelare i misteri della malattia. "Non passa giorno che io non pensi a mia madre. La sua morte mi ha influenzato moltissimo, ha cambiato profondamente la mia vita". Adesso vuole cambiare per il meglio le vite degli altri.