Nonostante il documento che vi abbiamo segnalato qualche giorno fa, alla fine un dirigente della Warner Bros. è stato chiamato a testimoniare al processo di Johnny Depp vs. Amber Heard: si tratta di Walter Hamada, presidente della DC Films. Il team di avvocati di Depp ha trasmesso la sua video-testimonianza oggi, durante la replica, a pochi giorni dalla conclusione del processo.

Durante la deposizione, della quale erano trapelati alcuni dettagli a inizio aprile, Hamada ha confermato che vi sono stati dei problemi nel decidere se far tornare o meno Amber Heard in Aquaman 2. Tali problemi, tuttavia, non dipendevano dalla presunta “cattiva pubblicità” che la stampa stava facendo all’attrice durante lo scambio di accuse reciproche tra lei e l’ex marito, ma dalla chimica con il protagonista Jason Momoa. Heard, lo ricordiamo, ha intentato una contro-causa nei confronti di Depp chiedendo 100 milioni di dollari e affermando che l’ex marito avrebbe orchestrato una campagna denigratoria nei suoi confronti che le avrebbe fatto quasi perdere la parte di Mera in Aquaman 2.

Hamada ha spiegato che il ritardo nell’esercitare l’0pzione sull’attrice per il sequel era dovuto alla chimica tra i due protagonisti nel primo film:

Non avevano una gran chimica insieme. Editorialmente sono riusciti a far funzionare la loro relazione nel primo film, ma l’idea è che fosse stato troppo impegnativo. […] Non è una cosa insolita. Lo capisci subito quando lo vedi: la chimica non c’era.

Il produttore ha poi confermato che tale chimica è stata “migliorata” in post-produzione grazie al montaggio e al contributo del regista James Wan:

Un buon montatore e un buon regista possono scegliere le inquadrature giuste, trovare i momenti giusti. In alcuni casi è più facile che in altri. Migliorare la loro chimica è stato più difficile, ma alla fine il risultato funziona.

Secondo Hamada, si è discusso internamente sulla necessità di trovare un’altra attrice che avesse “una chimica naturale” con Momoa, ma alla fine si è scelto di chiamare nuovamente Heard.

Il produttore ha anche ribadito quanto già scritto sul documento della Warner Bros che vi abbiamo sottoposto domenica, e cioè che non è mai stata presa in considerazione l’idea di pagare Heard di più per il sequel (rispetto ai 2 milioni di dollari previsti dal contratto), e che il suo compenso non è mai stato influenzato dalle dichiarazioni di Johnny Depp o del suo avvocato Adam Waldman (che invece Heard afferma abbiano danneggiato la sua reputazione impedendole di rinegoziare il suo compenso). Hamada ha spiegato che da quando guida la DC Films, la regola vuole che non si rinegozino automaticamente i compensi:

Una buona parte della nostra filosofia è che chiediamo agli attori di rimanere fedeli ai contratti di opzione.

Il produttore ha spiegato che Aquaman 2 è stato concepito come una specie di “buddy comedy” tra Momoa e Patrick Wilson (Orm, il fratellastro di Aquaman). Anche per questo è stato deciso di rinegoziare il compenso di Momoa, ma Hamada ha ribadito che le dimensioni del ruolo di Heard sono state stabilite all’inizio del 2018, durante la prima fase di sviluppo dello script del film, e da allora non sono cambiate.

Lunedì la produttrice Kathryn Arnold aveva testimoniato a favore di Heard, affermando che Momoa e Wan avevano dovuto insistere per far tornare l’attrice nella parte di Mera nel sequel.

Fonte: Variety

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