Sempre da Joblo.com riportiamo brani dell'intervista al produttore del film, Mark Johnson, assieme al responsabile comunicazione Ernie Malik

La scala di questa produzione è la maggior in cui lei si è mai imbattuto, può spiegare meglio?

Johnson: Davvero. Il nostro film più grosso è The Alamo, e quindi questa esperienza è enorme per me. Produssi il film Galaxy Quest che conteneva della Computer Grafica, ma da Narnia eravamo lontani anni..luce. Il nostro obbiettivo è realizzare gli animali più fotorealistici che abbiate mai visto, non devono sembrare fantocci ma assolutamente credibili altrimenti si perde tutto lo spirito del film. Abbiamo appena visto il definitivo di una scena con le due bambine che camminano per la strada con il Leone Aslan, ed è fantastica.

Ha mai letto i libri prima di rimanere coinvolto nel film?

Johnson: Strano ma vero, no. Io e i miei figli sapevamo che esistevano ma non lessi né questi né Il Signore degli Anelli. Lessi Narnia appena prima di incontrare Andrew Adamson per la prima volta, e francamente mi spaventai per la mole del progetto. E per di più, le cose che nel nostro film saranno mastodontiche nel libro sono quasi accennate, come l'enorme battaglia finale, cui ci si riferisce come se si dicesse "oh dovevate esserci!": nel nostro film ci andiamo proprio, ed è una sequenza molto potente.
Quello che mi disse Andrew fu: "Io non voglio fare un film basato sul libro, voglio fare un film su quello che mi è rimasto del libro", ed è così: ci ha messo tutta la sua immaginazione di bambino.

Ha mai visto uno dei film su Narnia già realizzati

No. Mi è stato praticamente vietato di vedere la versione della BBC. Tra l'altro ho saputo che Paramount aveva provato a farlo, ma non arrivava ad uno script giusto.

A che punto deciderete di produrre un sequel? Week-end di apertura o prima ancora?

Johnson: Tecnicamente ho sentito che sono un pò riluttanti a pensare a un sequel finché il primo non si conferma un successo. Per noi però è un pò tardino perché un sequel lo realizzeremmo in due, due anni e mezzo dopo il primo film, che è un pò troppo in là . In più i bambini saranno tutti cresciuti. E così gli sceneggiatori stanno già lavorando al Principe Caspian per una serie di motivi. Ad esempio, in questo libro compaiono i nostri 4 bambini ma più grandi di un anno, all'inizio loro sono alla stazione del treno un anno dopo, e a noi farebbe comodo. Pensa che addirittura Georgie e Skandar (che sono Lucy ed Edmon) sono cresciuti di circa 10 centimetri dall'inizio delle riprese. Fortunatamente realizziamo le riprese in modo praticamente cronologico, e così la cosa aiuta: nel corso del film cresceranno.

Quando influenza la produzione il fatto che ci sono dei bambini e che hanno le loro necessità ?

Johnson: E' complicato. Ma mi è già capitato con film come La Piccola Principessa di Alfonso Cuaron. Lì avevamo molte bambine, e in questi casi serve un grande assistente regista che possa organizzare e programmare il film. Trucchi molto usati sono ad esempio realizzare una scena con un bambino, riprenderlo da sopra le spalle, e quando si tratta di fare riprese di gambe o piedi mandarlo pure a casa e metterci qualcuno della crew. In questo modo si recupera molto tempo.

Ha parlato della battaglia nel libro. Ci sono altri momenti del libro che avete esteso nella trasposizione cinematografica?

Johnson: Beh il film inizia durante la Seconda Guerra Mondiale, così abbiamo esteso la scena introduttiva mostrando Londra bombardata, poi ci spostiamo nella casa dei bambini Pevensie, li vediamo correre nel rifugio antibomba, e poi vengono messi sul treno verso la campagna, dove raggiungono la casa del Professore. Così il film finisce per iniziare con una grande scena d'azione, ed è importante anche per i bambini, cui viene spiegato cosa accadde in Inghilterra durante la Guerra.
Per il resto, si ci sono altri cambiamenti, ma in generale siamo rimasti molto fedeli al libro.

Free Image Hosting at www.ImageShack.us

Londra distrutta

Avete cercato apposta bambini mai visti?

Johnson: D'altronde non ci sono nomi molto noti in giro, a meno che non si guardi a Harry Potter, e direi che non avrebbe funzionato.

Nel libro c'è molta narrazione, ne fate uso anche nel film?

Johnson: Direi che non ci sarà voce fuori campo.

Malik: (ridendo) C'era Nicole Kidman che doveva fare la voce fuori campo di tutti e sette i film!

Johnson: Sa una cosa, è divertente perché in realtà noi con lei nemmeno ci abbiamo mai parlato, nemmeno tra di noi abbiamo ipotizzato nulla. Ho sentito che ha letto i libri e li adora, ma solo da gente della stampa, non so se è vero. Un anno fa iniziammo a fare i sopralluoghi in elicottero nell'isola del sud, e così i giornalisti decisero che c'era anche lei. Il fatto è che Andrew Adamson ha questi lunghi capelli biondi, e così iniziammo a credere che i giornalisti lo scambiarono per la Kidman, se fossi in lei ci rimarrei male. Insomma lui è molto attraente, ma non siamo ai livelli di Nicole dai. E così in un batter d'occhio ero a parlare con il suo agente, scusandomi di tutto, e pensando: "ehi mi sto scusando con l'agente di Nicole Kidman – che non ho mai neanche visto da vicino – per una cosa che NON abbiamo fatto ma che abbiamo solo letto dai giornali, e per di più si dice che lei debba leggere i sette libri come voce fuori campo per qualcosa come 94 miliardi di dollari o giù di lì!"

Malik: comunque sia, il ragazzino che fa Edmund, Skandar Keyes, volle rinegoziare il suo contratto. (ride)

Con il movimento che c'è tra i fan sulla rete, presterete molta attenzione alla loro voce?

Johnson: Beh per leggere leggiamo, ma cerchiamo di rimanere coerenti col fatto che noi stiamo facendo un film e ci sono delle necessità . Ma è bello che ci sia questo interesse.

Oltre alla questione Kidman, qual'è la cosa più ridicola che avete letto sui giornali a proposito del film?

Johnson: Beh quella della Kidman era davvero grossa. Poi all'inizio l'Unione Neozelandesi lamentava che si sarebbero prese troppe comparse australiane. Alcuni pensavano che l'intera crew sarebbe stata Australiana, il che dal punto di vista produttivo non ha senso, sarebbe suicida. Più gente locale riesci a trovare, meglio è no? Niente hotel, niente aerei. Poi ci fu chi disse – addirittura – che i nostri set sarebbero stati costruiti in Australia e spediti in Nuova Zelanda in seguito. Ero a Los Angeles e dovetti spiegare a un reporter che non aveva alcun senso.
L'ottanta per cento della nostra crew è Kiwi. Il nostro scenografo è Australiano, fine.

Che alternative avevate alla Swinton come Strega Bianca?

Johnson: C'erano altri nomi, ma lei è semrpe stata la favorita. La sua bellezza è quasi fredda…e poi ha questa pelle d'alabastro, e il suo profilo…insomma perfetto.

Avete contatti con la famiglia di C.S.Lewis?

Johnson: Certo, i pronipoti di Lewis collaborano con noi ricordandoci di mantenerlo il più aderente possibile, ovviamente noi cerchiamo soprattutto di fare un buon film.

Avete aggiunto personaggi?

Johnson: Andrew è stato molto creativo con alcuni personaggi, sia l'armata della Strega Bianca sia in quella di Peter, così ci saranno delle creature molto strane che nel libro non ci sono.

Avete già una lunghezza massima per il film?

Johnson: No. Ultimamente molti film sono lunghi 2 ore e mezzo. Non penso sia il nostro caso, due ore dovrebbero bastare, ma dipende anche da come funziona il tutto.

Qual'è la cosa che vi ha soddisfatto di più finora?

Johnson: La scena di Lucy che incontra Mr Tumnus mi commuove sempre, è molto bella e dolce. Insomma, lui ha la convinzione che gli umani siano dei mostri crudeli, e il primo che incontra è questa minuscola bambina..e ci diventa subito amico. E' stata la prima volta che mi sono seduto e ho capito il potenziale di questo film.

Nei prossimi giorni pubblicheremo un lungo e interessante reportage dal set, sempre di Joblo.com!