La prima cosa che colpisce del nuovo cinema Multisala Barberini è che la ristrutturazione non è andata nella direzione di infilare il maggior numero possibile di sedili in ognuna delle 6 sale. È evidente quindi che non sarà la quantità dei biglietti staccati a determinare il profitto.

Anzi.

Le sedute sono tutte molto ampie e confortevoli, lo spazio davanti ad ogni sedile è grande come lo è quello intorno alla platea. Si tratta di un ibrido quindi tra un multisala tradizionale (sono pur sempre 6 gli schermi!) e un cinema boutique. Arredato e riprogettato con uno stile tradizionale, si presenta come un cinema di lusso, con materiali e dettagli adeguati al posizionamento al centro di Roma. 

È stato chiuso per 2 anni il Barberini in attesa di questa riapertura, completamente rivisto esteticamente, tecnologicamente e dal punto di vista della concezione del modello di business. L’impresa è merito della famiglia Saviotti, proprietari storici del cinema, che hanno investito una cifra non resa pubblica (ma se il cinema Fiamma ha richiesto 3 milioni di euro per essere rimesso a posto questo, con una metratura ben superiore e ambizioni superiori, potrebbe aver facilmente superato quella cifra) che è stata stanziata in attesa di poter usufruire anche di finanziamenti provenienti sia dal piano straordinario per il potenziamento del circuito delle sale cinematografiche e polifunzionali, sia dal PNRR per quanto riguarda l’intervento per la promozione dell’efficienza e riduzione dei consumi energetici nelle sale teatrali e nei cinema.

Non è noto in quale proporzione.

barberini sala
La sala attrezzata con Dolby Atmos

Il modello di business alla riapertura

Cambiata la programmazione, le attività e l’uso degli spazi interni che spingono sulla polivalenza come fanno praticamente tutti i cinema di moderna concezione. Ci sarà un ristorante (non è ancora chiaro chi lo gestirà) attivo a prescindere dalla programmazione, quindi frequentabile anche senza l’acquisto di un biglietto, ci saranno film di largo consumo insieme al cinema più ricercato e ci sarà anche una programmazione in lingua originale. Il cinema aprirà il pubblico subito dopo aver ospitato il MIA – Mercato Internazionale dell’audiovisivo.

In più il progetto prevede anche di animare il cinema con contenuti alternativi e paralleli alla programmazione. Significa che le sale potranno ospitare mostre, concerti, spettacoli, giochi e anche stand up comedy. Al proposito durante l’evento di presentazione erano presenti alcuni stand up comedian in collaborazione con The Comedy Club. Nel caso la partnership dovesse portare a dei risultati si tratterebbe del locale più professionale, confortevole e prestigioso in cui fare spettacoli di stand-up comedy a Roma, che in breve si è affermata come la piazza principale del genere.

Cinema Barberini saviotti
La famiglia Saviotti

Il progetto di ristrutturazione

Il cinema rimane su tre piani, le sale si riducono in ampiezza (non ce n’è più una grande come quella che esisteva in precedenza) ma aumentano in dotazione tecnica. Tutte e 6 sono attrezzate con proiettori 4K e una con sistema sonoro Dolby Atmos (probabilmente dedicata ai blockbuster). Quella del piano terra più vicina all’ingresso è l’unica intitolata a qualcuno e quel qualcuno è Carlo Verdone. Una settima poi aprirà nel 2023 nella parte sotterranea. L’impressione, come detto, è che il Barberini voglia posizionarsi come un cinema di lusso (il prezzo del biglietto non sarà diverso da quello di altri cinema di moderna concezione). Una sala ad esempio (la 2) dotata di 24 posti e quindi molto intima, sarà equipaggiata per cena e film, cioè per essere servita dal ristorante (prima e dopo il film, non durante la proiezione).

Il Barberini è uno dei pochi cinema che esistono al centro di Roma, in cui come in molti altri centri italiani le sale hanno più che altro chiuso negli ultimi 20 anni. Tuttavia come già detto in occasione dell’annuncio della ristrutturazione del cinema Fiamma, il Barberini è parte di un quadrilatero di sale romane. Fiamma, Barberini, Quattro Fontane e The Space Moderno sono tutti compresi in un’area di 1,6 Kmq, il che vuol dire che distano 400 mt l’uno dall’altro. Una concentrazione molto forte in una zona molto servita dai mezzi pubblici (in quei 1,6 Kmq ci sono due fermate della metro davanti all’ingresso di due cinema) che ha portato nel tempo le sale a differenziare la programmazione e sarà interessante capire con il Quattro Fontane molto radicato sul cinema d’autore (e anch’esso ristrutturato pochi anni fa), il The Space molto forte sui blockbuster (in certi anni è stato il cinema più redditizio d’Italia) e il Fiamma, quando aprirà, dedicato alla programmazione più difficile, cosa farà il Barberini.

barberini cinema palazzo
Il collegamento tra la terrazza del cinema Barberini e Palazzo Barberini

All’inaugurazione le sorelle Francesca e Caterina Saviotti hanno parlato di un intervento di ristrutturazione per restituire alla città di Roma un polo culturale importante. Di certo l’innovazione che sembra più cruciale in prospettiva è la creazione di una terrazza là dove prima non c’era niente di aperto al pubblico. Il tetto del cinema è infatti stato attrezzato per eventi e soprattutto è stato collegato con l’adiacente Palazzo Barberini, edificio del ‘600 utilizzato come museo e anche affittato per eventi. La collaborazione tra le due strutture fa sì che si possa anche entrare da Palazzo Barberini avere accesso alla terrazza sul tetto del cinema e da lì scendere direttamente nelle sale. Trattandosi di una terrazza che dà direttamente su piazza Barberini sembra la cornice ideale per qualsiasi prima e tappeto rosso (che ad oggi spesso si tengono al The Space Moderno con il suo affaccio su piazza della Repubblica).

Classifiche consigliate