Prima di diventare una serie da sei puntate concepita in esclusiva per Disney Plus, la piattaforma streaming della Casa di Topolino, Obi-Wan Kenobi sarebbe dovuto essere un progetto cinematografico, una Trilogia per l’esattezza. Una Trilogia che non è mai stata messa in cantiere per colpa del fallimento produttivo e commerciale di Solo: a Star Wars Story.

Probabilmente ricorderete che i piani di rilancio iniziali stabiliti dalla Lucasfilm e dalla Disney per la rinascita della saga ideata da George Lucas prevedevano l’avvicendarsi in sala, a cadenza annuale, di un film della Nuova Trilogia e una storia antologica. Se, all’inizio, tutto sembrava andare liscio, con Il risveglio della Forza prima e Rogue One poi, col passare del tempo il meccanismo è finito per incepparsi e il destino cinematografico del franchise, una volta archiviata la pratica L’ascesa di Skywalker, è stato “messo da parte” per dare priorità allo sviluppo di progetti seriali live action e animati destinati alla già citata Disney Plus.

Come Obi-Wan Kenobi, appunto.

C’è però da considerare il fatto che tanto Obi-Wan Kenobi quanto Boba Fett, inizialmente, dovevano arrivare al cinema e che, col passare del tempo, sono poi stati spostati in TV con due miniserie accolte in maniera decisamente meno favorevolmente unanime rispetto a The Mandalorian.

Stuart Beattie, lo sceneggiatore australiano autore del soggetto del primo Pirati dei caraibi e dello script dell’acclamato Collateral di Michael Mann, era stato ingaggiato dalla Lucasfilm per lavorare proprio alla sceneggiatura della Trilogia dedicata al celeberrimo Jedi interpretato da Alec Guinness prima ed Ewan McGregor poi. In una recente intervista, Beattie ha potuto parlare del progetto prima abortito e poi trasformato in serie TV spiegando che il suo piano originale era, appunto, quello di raccontare tre storie differenti nell’arco di altrettanti film, ma che poi “Joby Harold, lo showrunner di Obi-Wan Kenobi, ha preso la mia sceneggiatura e l’ha trasformata da film di due ore in serie da sei puntate. Non ho lavorato in alcun modo con loro, ma ho comunque ricevuto un credito perché era tutta roba mia”.

Poi aggiunge:

Quando proposi la mia storia di Obi-Wan alla Lucasfilm dissi “In realtà ci sono tre storie da raccontare. Perché ci sono tre distinte evoluzioni del personaggio da fare per passare da Obi-Wan a Ben”. La prima era quella su cui si basava il primo film, e poi anche lo show tv, in cui c’era il concetto di “Arrenditi alla volontà della Forza. Lascia stare e consegna la tua volontà. Lascia in pace quel ragazzo”. Il secondo film si basava sul pensare a dove sarebbe andato a finire Kenobi. Uno dei momenti più potenti della sua storia, se non il più potente, è quello in cui Obi-Wan si sacrifica in Una nuova speranza. Un passaggio grandioso, che ti fa piangere. Però, se ti fermi a pensare, è anche piuttosto improvvisa come cosa. Andare a combattere con questo tizio, vedere Luke e lasciarsi morire. Per me era una cosa che richiedeva la pre-accettazione di quello che sarebbe successo.

Beattie prosegue illustrando l’idea per la sua seconda storia del personaggio, quella in cui Obi-Wan veniva a patti con la sua stessa mortalità dato che il suo maestro Qui-Gon Jinn lo avvertiva proprio di questo probabile futuro in cui avrebbe dovuto sacrificarsi per un bene più grande, così da attribuire maggiore importanza e significato alla scelta che poi fa in Una nuova speranza.

Era come riconoscere che si trattava di un viaggio intrapreso parecchio tempo prima, che stava aspettando quel momento e che poteva facilmente accettare di sacrificarsi e morire. Era questa la seconda evoluzione, la seconda storia, il secondo film. Ecco, penso che dovrebbe essere questa la strada che l’eventuale seconda stagione della serie dovrebbe percorrere.

Lo sceneggiatore afferma di non aver mai formalmente lavorato alla seconda o terza sceneggiatura della sua trilogia su Obi-Wan Kenobi perché il flop di Solo ha fatto saltare tutti i piani della Lucasfilm.

Vi ricordiamo che trovate tutte le informazioni sulla serie Tv di Obi-Wan Kenobi nella nostra scheda.

Fonte: The Direct

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