Quentin Tarantino è ancora impegnato nella promozione della sua novellizzazione di C’era una volta a Hollywood, l’acclamata pellicola uscita nel 2019 in sala.

Qualche giorno fa, partecipando al Jess Cagle Show su SiriusXM (ecco il link su YouTube), Quentin Tarantino ha parlato del perché, per lui, era così importante raccontare la storia di Sharon Tate, interpretata da Margot Robbie nel film. Come Sharon Tate, moglie di Roman Polanski, venne uccisa insieme a Jay Sebring, Wojciech Frykowski, Abigail Folger e Steven Parent, dai membri della Manson Family l’8 agosto del 1969. Una tragedia che, nella pellicola di Quentin Tarantino si svolge in maniera differente rispetto a quanto realmente accaduto.

Il regista spiega:

La prima volta che ho davvero avuto la consapevolezza di Sharon Tate è stato proprio nel 1969, ma prima dell’omicidio perché i miei genitori mi portarono a vedere “Missione compiuta stop. Bacioni Matt Helm” […] Ricordo di aver avuto questa cotta immediata perché era davvero molto bella. Nel film interpretava questa goffa imbranata ed era davvero divertentissima. Faceva esplodere di risate la sala. Mi ricordo benissimo quella proiezione, tutte le gag che faceva e il pubblico che impazziva […] Trovo davvero orribile che venga definita dal suo omicidio tanto che una delle cose che mi rendono più orgoglioso del mio film è che, penso, non sia più necessariamente così. Non è più definita dal suo status di vittima […] Credo che la gente sia rimasta davvero intrigata dalla performance di Margot Robbie nel film. È come se avessero guardato la vera Tate. Hanno ottenuto un’idea di lei, se guardi quegli special sulla storia di Manson diventano davvero strazianti perché ora lei significa qualcosa per te e non è più semplicemente una statistica.

Cosa ne pensate delle considerazioni fatte da Quentin Tarantino? Potete dire la vostra, come al solito, nei commenti qua sotto!

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