Quentin Tarantino torna a parlare del fantomatico reboot di Le Iene la pellicola che, scherzando, ha indicato come il progetto perfetto per portare a termine il suo piano di “pensionamento” dopo il decimo film.

Qualche giorno fa, al Real Time with Bill Maher, Quentin tarantino aveva infatti detto:

Conosco la storia del cinema e, da un certo punto in poi, i registi non migliorano. Ho un altro colpo in canna. Non ho un argomento che vorrei gridare a gran voce che mi farebbe vincere in un tribunale o alla corte suprema o robe del genere. Allo stesso tempo, lavorare per 30 anni facendo tutti i film che ho fatto io, anche se non sono quanti quelli fatti da altri… è comunque una carriera bella lunga. Molto lunga. E sento di avere dato già tutto. Prendi Don Siegel. Se avesse smesso dopo il 1979, dopo Fuga da Alcatraz, sarebbe stata una chiusura splendida, da mic drop proprio. Ma invece ha tirato fuori altri due film non proprio riuscitissimi. Ho pensato di porre fine alla mia carriera con un reboot di Le Iene. Sarebbe una di quelle robe tipo “Il tempo catturato in un attimo della storia”. Ma avviso l’internet: non lo farò davvero. Però l’ho davvero considerato.

In un nuovo intervento, questa volta con il podcast di CinemaBlend (via The PlayList) ha condiviso qualche dettaglio aggiuntivo su questo “fantafilm”. Ecco cosa ha raccontato:

Non l’ho mai approfondito più di tanto, ma ho deciso che se volessi davvero fare qualcosa del genere lo farei proprio “teatrale”. Penso che sarebbe fico, ma il mio processo mentale era basato sul concetto che se si trattava di un materiale davvero forte, avrebbe funzionato sempre perché ha questa qualità fuori dal tempo. Con un nuovo gruppo di attori avrebbe una nuova linfa e ce l’avrebbe anche perché, al tempo, non ero davvero consapevole di cosa diavolo stessi facendo con Le Iene, mentre ora ho un po’ di esperienza aggiuntiva e, per questo, sarebbe davvero interessante. Non avrei quella tipica esuberanza di gioventù, ma la sua importanza è tutta da vedere. Stavo pensando che se avessi dovuto farlo come un film, l’avrei realizzato con un cast di attori neri, sarebbe stata la mia svolta per renderlo un film diverso. Ma no, non mi sono mai spinto così lontano [da pensare al fantacasting, ndr.].

Il regista specifica una volta ancora che, nonostante abbia effettivamente lavorato a qualche idea in tal senso, se mai darà forma a un reboot delle Iene non sarà da intendersi come film, ma, probabilmente, come “opera teatrale”.

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