Continuano le reazioni alla notizia che ha scioccato Hollywood, e cioè la causa intentata da Scarlett Johansson nei confronti della Disney riguardo la distribuzione di Black Widow in contemporanea sia al cinema che su Disney+, che a detta dei legali dell’attrice le impedirà di ricevere bonus stimati fino a 50 milioni di dollari.

Dopo la dichiarazione piccata di un portavoce della Disney che vi abbiamo riportato ieri sera, oggi arrivano indiscrezioni sulla reazione di Kevin Feige, presidente della Marvel. Feige è molto riservato su queste questioni, e difficilmente rilascia dichiarazioni ufficiali su questioni aziendali interne. Ma Matthew Belloni, ex avvocato d’affari del mondo dell’intrattenimento e per 14 anni giornalista dell’Hollywood Reporter che sta per lanciare un nuovo sito, si è sbilanciato nella sua newsletter “What I’m Hearing”, nella quale diffonde voci piuttosto affidabili che per un motivo o per un altro non sono state ancora diffuse dai media. Nella sua newsletter, Belloni ha ricostruito la vicenda alla base della causa, sottolineando come il presidente della Marvel non fosse assolutamente felice del lancio di Black Widow in maniera ibrida, cosa che peraltro già si sapeva. Ma ha anche parlato di come Feige si sente ora che la causa è stata lanciata:

Feige è molto aziendalista, non si espone quando ci sono scontri o battaglie legali. Ma ho saputo che è furioso e in imbarazzo. Aveva fatto pressioni sulla Disney per evitare che Black Widow uscisse in day-and-date, preferendo l’esclusiva cinematografica e non volendo indispettire i talent. Quando è successo questo casino e il film ha iniziato a perdere incassi cinematografici e il team di Scarlett Johansson ha minacciato di andare in tribunale, ha insistito perché la Disney si comportasse in maniera corretta con lei.

È anche per questo che, verosimilmente, nella causa si parla di come la Disney abbia di fatto “costretto” la Marvel a violare i termini del contratto con l’attrice. Ricordiamo che la teoria dell’accusa è che nel distribuire il film sia al cinema che in streaming, la Disney abbia spinto il pubblico a disertare le sale, favorendo peraltro (involontariamente) la pirateria. La Disney ieri sera ha risposto definendo la causa “triste e dolorosa”, e sottolineando di aver già versato 20 milioni di dollari all’attrice.

La questione è molto delicata, e ricorda quanto accaduto l’anno scorso alla Warner Bros., quando senza consultarsi con talent e agenzie ha deciso in maniera unilaterale che tutti i film del 2021 usciranno sia al cinema che, inclusi nell’abbonamento, sulla piattaforma HBO Max. Questo ha causato una vera e propria rivolta da parte di attori, registi e di chi li rappresenta, i cui compensi sono spesso legati al box-office. Non sono arrivate notizie di cause, anche se la Legendary Pictures ci è andata molto vicina, ma secondo quanto hanno riportato i media la Warner finora ha già dovuto sborsare circa 200 milioni di dollari in bonus aggiuntivi. Questa vicenda ha rischiato di minare seriamente il rapporto, storicamente molto solido, tra la major e i propri talent.

Nel caso di Black Widow, le cose si complicano perché oltre alla Disney e all’attrice ci sono di mezzo i Marvel Studios, che in questi anni si sono rivelati una miniera d’oro sia per la major che per gli esercenti cinematografici. Per i Marvel Studios il rapporto con i talent è fondamentale, così come lo è quello con i cinema (e quello, ovviamente, con la controllante Disney). Quindi non stupisce che vi sia molto fastidio da parte di Feige, che nel giro di poche settimane si è ritrovato in una situazione piuttosto scomoda. Feige sa bene che per un’attrice come Scarlett Johansson la questione non è legata solo ai compensi mancati, ma anche al fatto che il film possa essere percepito come un flop a causa dei risultati al botteghino (l’unico dato “pubblico” che ne misura il successo): questo può mettere in difficoltà una star quando deve trattare i propri compensi per i nuovi progetti. Se la vicenda dovesse diventare più complicata e si dovesse arrivare in tribunale, non è da escludere che possa minare la fiducia di altri talent nei confronti della Marvel e della Disney.

Fonte: CB

 

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