I tempi sono quelli che sono e si sta venendo a creare una differenziazione sempre più netta fra le performance commerciali dei blockbuster e quelle delle pellicole non appartenenti a grosse IP, ma il risultato raggiunto da Spider-Man: No Way Home è comunque una boccata d’aria fresca per il settore della sala e della distribuzione cinematografica.

Ad oggi, la pellicola con Tom Holland è stata la prima e unica a superare il miliardo di dollari al box office da quando è cominciata la pandemia di nuovo Coronavirus. E Deadline propone delle stime decisamente interessanti sugli utili che la pellicola potrebbe generare per la Sony (va sottolineato che si tratta, chiaramente, d’informazioni riportate grazie ad insider e non direttamente dallo studio, ndr.). Allo stato attuale delle cose, il kolossal cinefumettistico avrebbe già garantito un utile di 210 milioni una volta scremate le spese relative alle vari partecipazioni, quelle distributive e quelle promozionali.

Se, come ipotizzato da Deadline in base ai dati ottenuti, Spider-Man: No Way Home finisse davvero per incassare quanto ipotizzato dagli addetti ai lavori, ovvero 1.750 miliardi di dollari worldwide, il film potrebbe diventare il progetto più redditizio di sempre per la major di Culver City con circa 610 milioni di dollari di profitto netto. Se la cifra venisse confermata nelle prossime settimane, si supererebbero i numeri netti di Spider-Man: Homecoming ($200M), Spider-Man: Far From Home ($339M) così come altri titoli targati Sony come Jumanji: Benvenuti nella giungla ($305.7M) e altri lungometraggi Disney quali Avengers: Infinity War ($500M), Star Wars: Gli Ultimi Jedi ($417.5M) e Star Wars: L’ascesa di Skywalker ($300M). Vale la pena ribadire che questo – ipotetico – utile netto viene calcolato da una parte scremando tutte le varie spese sostenute dallo studio, le già citate partecipazioni e la fetta che resta in mano agli esercenti, ma anche aggiungendo già le cosiddette revenue ancillarie che giungeranno grazie all’home video, allo streaming PVOD e SVOD e alla vendita dei diritti televisivi. Bisogna anche ricordare che di questi 610 milioni circa 152,5 andranno alla Disney che ha diritto al 25% degli utili della pellicola.

Nel mentre, Variety fa anche notare il drastico aumento dello star power di Tom Holland – e conseguentemente degli assegni che potrà staccare per prendere parte a dei nuovi film. Il magazine riporta che nel caso di film indie potrà richiedere un compenso fra i 2 e i 5 milioni, mentre invece per i classici lungometraggi prodotti dagli studios potrà toccare quota 10. Nel caso di un lungometraggio realizzato da una piattaforma streaming, che non può compensare l’ingaggio con la percentuale sugli incassi e paga quindi di più in anticipo, Tom Holland potrebbe tranquillamente richiedere una paga di ben 20 milioni di dollari.

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