Durante la Star Wars Celebration, conclusasi domenica scorsa, si è tenuto un panel con diversi ospiti dedicato a Star Wars: Episodio II – L’attacco dei cloni, in occasione del ventesimo anniversario dall’uscita nelle sale. Nel corso dell’evento, i fan hanno potuto ascoltare diverse curiosità: vi riportiamo le principali segnalate da Starwars.com.

Il volto dell’interprete di C-3PO

Ne L’attacco dei cloni torna, ancora una volta, C-3PO, il droide protocollare apparso sin dal primo film della saga. Il suo interprete, Anthony Daniels, ha raccontare di aver chiesto a George Lucas se potesse finalmente mostrare il suo volto vestendo i panni di un altro personaggio nel film, trovando il consenso del regista. Soprannominato in seguito Dannl Faytonni, questo nuovo personaggio è apparso all’Outlander Club di Coruscant, con un’uniforme in stile militare in mezzo ad avventori sfarzosamente vestiti. Daniels ha ricordato come una modifica dell’ultimo minuto al costume sia valsa a Faytonni una promozione da soldato semplice a ufficiale regale.

Un viaggio nel Regno Unito per una sola scena

Temuera Morrison, futuro protagonista di The Book of Boba Fett, ha fatto il suo debutto nel mondo di Star Wars ne L’attacco dei cloni. L’attore ha raccontato un aneddoto riguardante la scena in cui Obi-Wan Kenobi fa visita al suo personaggio, Jango Feet, e al suo giovane figlio Boba sul pianeta Kamino. Mentre lo Jedi se ne va, Jango dice a Boba: “Fai i bagagli, ce ne andiamo“. Riguardando il girato sul monitor mentre la produzione principale si svolgeva a Sydney, Morrison si accorge di come la scena era girata in ” una specie di ripresa in campo medio, forse un po’ troppo ampia” e che dunque forse doveva suggerire a Lucas di inserire” un primo piano proprio lì” salvo poi pensare che fosse meglio evitare. Ma, qualche mese dopo, all’attore viene comunque chiesto di viaggiare da casa sua, in Nuova Zelanda, fino al Regno Unito, per girare una sola inquadratura e una sola battuta durante le riprese aggiuntive!

Il sound designer multitasking di Star Wars: Episodio II – L’attacco dei cloni

Matthew Wood ha lavorato come sound designer per L’ attacco dei cloni, ma si è anche trovato a indossare i panni di uno Jedi a bordo del landspeeder originale di Star Wars: Episodio IV – Una nuova speranza. Il classico oggetto di scena è stato utilizzato come controfigura per la sequenza animata dell’inseguimento dello speeder su Coruscant, mentre Wood e un collega interpretavano Obi-Wan e Anakin.

Unendosi allo staff della produzione in Australia per lavorare a L’attacco dei cloni, Wood ha avuto poi l’opportunità di utilizzare i suoni organici visitando i luoghi del Paese. “Ho registrato un pipistrello della frutta in un santuario che lottava con un altro per una banana. Questo è diventato uno dei componenti fondamentali del suono dei Geonosiani, mescolato con i richiami dei pinguini di Melbourne“, ha raccontato. L’intera esperienza è stata “come una scuola di cinema“, ha aggiunto, esemplificando “lo spirito di George Lucas” che non “incasellava” i suoi dipendenti in una mansione particolare.

 

star wars obi-wan attacco cloni

Il design dell’armatura dei clone trooper

Dopo aver completato il lavoro su La minaccia fantasma, il direttore artistico Doug Chiang ha iniziato quello su Star Wars: Episodio II – L’attacco dei cloni appena una settimana dopo l’uscita del film precedente. “Quando abbiamo iniziato a lavorare sui prequel“, ha rivelato al panel, “i disegni e la regia mi hanno spiazzato, perché George [Lucas] voleva provare qualcosa di nuovo e stabilire una linea guida estetica completa per l’intero universo di Star Wars“.

Questo è evidente nell’armatura dei clone trooper, che fanno la loro prima apparizione nel film. “È proprio questo il bello di lavorare con George“, aggiunge Chiang. “Voleva dare l’idea che l’armatura di Jango Fett diventasse l’evoluzione degli stormtrooper. Così ho letteralmente preso Jango Fett e la sua armatura e ho sostanzialmente mantenuto il design originale realizzato da Joe Johnston e Ralph McQuarrie. Poi abbiamo iniziato a fonderla con il classico elmetto da stormtrooper che abbiamo visto nella trilogia originale“.

Gli effetti visivi tradizionali

Il supervisore degli effetti visivi John Knoll ha contribuito alla supervisione di quello che all’epoca era uno dei progetti più ambiziosi mai intrapresi, pieno di nuove sfide, da uno Yoda interamente animato al computer alla grande battaglia su Geonosis. Tutti gli elementi sono stati però realizzati con la tradizionale ripresa delle miniature, per la quale Knoll ha descritto la sua “profonda passione”.

Dal punto di vista pratico, ci ha aiutato anche a bilanciare il carico di lavoro“, ha continuato Knoll, “perché c’è del lavoro che dovrebbe essere fatto in digitale, altro che dovrebbe essere fatto a mano, e molto che probabilmente può andare in entrambe le direzioni“. Una delle miniature preferite da Knoll era l’arena su Geonosis e, per completare in tempo tutte le riprese richieste, la troupe della Industrial Light & Magic lavorava giorno e notte per girarle!

Cosa ne pensate di queste curiosità su Star Wars: Episodio II – L’attacco dei cloni? Ditecelo nei commenti!

FONTE: Starwars.com

 

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