Fonte: Guardian, Variety
Sono due le importanti notizie da Hollywood degli ultimi giorni.
Innanzitutto, la Platinum Dunes di Michael Bay ha stretto un accordo di preferenza con la Paramount Pictures per la distribuzione negli USA dei film prodotti dalla compagnia.
Responsabile di una serie di buoni successi negli ultimo anno, la casa di produzione horror (che predilige remake a basso budget) ha fatto distribuire i propri film da compagnie diverse, incluse la Warner e la Rogue Pictures, ma ora potrà affidare a "esterni" la distribuzione solo dei film che la Paramount non vorrà. Ovviamente l'interesse per la grande major è negli ottimi incassi di pellicole che generalmente costano poco e vanno bene al cinema, anche grazie a quella scritta "prodotto da Michael Bay" che ogni tanto crea qualche polemica, ma porta molti spettatori in sala.
La Platinum Dunes è già al lavoro su alcuni nuovi film che, a questo punto, dovrebbe distribuire la Paramount. Si tratta dell'horror The Butcherhouse Chronicles scritto da Stephen Susco e di Property of the State, dove un ex criminale cerca di rigare dritto nonostante le pressioni quasi insopportabili di un ufficialedi polizia troppo zelante. Il produttore Brad Fuller, inoltre, sta lavorando anche a Venerdì 13: Parte 2.
L'altra notizia importante riguarda la Universal Pictures, che dopo aver licenziato Marc Shmuger e David Linde dalle dirigenze perché considerati diretti responsabili dei peggiori flop dell'ultimo anno (non ultimo Land of the Lost, la cui uscita italiana è ora fissata all'11 dicembre), ha nominato Donna Langley co-presidente degli Universal Studios.
Fino ad oggi la Langley era stata presidente di produzione della compagnia, e responsabile di successi come Mamma Mia! e i sequel della serie di Bourne. Inoltre si era occupata direttamente dei Figli degli Uomini a livello di produzione, lo stesso dicasi per The Wolfman. Si tratta della prima donna di origini inglesi a comandare una compagnia hollywoodiana, e una delle poche donne molto potenti a Hollywood.
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