Malgrado il disinteresse dimostrato dall'Academy verso Zero Dark Thirty, è indubbio che la pellicola di Kathryn Bigelow sia stata una delle protagoniste di questa stagione cinematografica (anche per via delle polemiche sorte a causa delle scene di tortura).

Dato il tema del film – le ricerche effettuate da CIA e militari che hanno portato all'uccisione di Osama Bin Laden – sarebbe lecito pensare che lo script di Mark Boal sia stato oggetto di qualche "aggiustamento" da parte dell'Intelligence statunitense, mai come quest'anno protagonista di spicco sul grande schermo (ricordiamo anche Argo di Ben Affleck).

E così è stato.

Dei documenti de-classificati ottenuti da Gawker, relativi alle cinque conference call effettuate da Boal con i responsabili dell'OPA, l'Office of Public Affairs della Cia attraverso le quali lo sceneggiatore ha "condiviso verbalmente" lo script, possiamo ora scoprire, nello specifico, le parti che sono state cambiate o modificate.

La prima è quella relativa all'incipit della pellicola. Nella prima stesura della sceneggiatura, il personaggio di Jessica Chastain partecipava attivamente insieme a Jason Clarke durante il processo di "Enhanced Interrogation Techniques" – volgarmente dette "tortura".

Il memo della CIA recita però:

Per questa scena abbiamo evidenziato come la reale conduttrice dell'interrogatorio [i.e. Maya] non abbia condotto [l'Enhanced Interrogation Techniques] dato che si trovava in una posizione in cui di fatto non poneva domande, ma di assistenza".

A livello artistico, il cambiamento ha di certo giovato al personaggio di Maya, alla sua evoluzione, anche se pare naturale ritenere che questa variazione non sia stata motivata da interesse artistico da parte della CIA, tutt'altro.

Un altro punto caldo, riguarda una scena d'interrogatorio – di nuovo, tortura – in cui un cane viene usato per intimidire un detenuto. La nota dell'Intelligence recita:

Abbiamo sollevato un'obiezione dato che queste tecniche non vengono usate dall'Agenzia (…) Boal ha confermato a gennaio che questo passaggio è stato eliminato.

La CIA potrà anche non aver adottato questa tecnica, che però ad Abu Grahib e Guantanamo ha trovato spesso "applicazioni pratiche".

Infine, l'ultimo cambiamento riguarda la scena di un party sul tetto di un edificio a Islamabad:

Una scena che obbiettiamo riguarda un rooftop party a Islamabad dove un agente, dopo aver bevuto, spara in aria una raffica celebrativa con un AK-47. Abbiamo insistito sul fatto che mescolare insieme alcool e armi da fuoco e una grave violazione della legge e che comportamenti come questi non si sono tenuti nella realtà. Abbiamo chiesto di rimuovere questo passaggio dalla pellicola e Boal ha confermato di averlo fatto.

In effetti, un comportamento del genere, rientra più nei canoni della Blackwater, una delle più importanti PMC (Private Military Company) del mondo.

Un altro appunto della CIA ruotava intorno alla scena in cui il personaggio di Jessica Chastain analizza dei video di interrogatori durante le sue ricerche del corriere di Bin Laden, modalità d'azione smentita dall'Agenzia che, a quanto pare, non effettuerebbe registrazioni degli interrogatori (ma anche qua si potrebbero sollevare delle obiezioni). Boal ha motivato la scelta di lasciare il passaggio dato che era "l'unica maniera per comunicare cinematograficamente la ricerca d'informazioni". Per dovere di cronaca, la CIA non aveva comunque richiesto l'eliminazione della scena.

In un primo momento Boal, raggiunto via mail, si è rifiutato di commentare la cosa, ma poi ha scritto:

Abbiamo rispettato certe richieste per mantenere confidenziali i dettagli e le identità delle persone coinvolte. Ma come ogni elaborato artistico, il prodotto finale è frutto dei suoi artefici.

Cliccando sulla foto in calce, potrete leggere i documenti de-classificati della CIA in versione integrale.