Un film d’azione diretto come una telenovela ancora non lo si era visto. 211 – Rapina in corso ha un setup (la fase del film in cui si imposta la storia e si presentano i personaggi) che sembra uscito dal palinsesto prandiale dei canali Mediaset. Brevi dialoghi più che altro inquadrati in primi piani tra personaggi diversi in contesti diversi, tutti nuovi, tutti centrati su quel che fanno o desiderano fare. Prima un po’ di poliziotti che parlano tra loro, poi stacco su un’infermiera e la sua giornata, poi ancora un paio di minuti su una donna incinta e suo marito e via dicendo.

Dopo questa lunga fase che occupa almeno 20 dei quasi 90 minuti del film, e dopo un attacco in stile Homeland (lei, bionda, con velo in testa ma abiti occidentali su un SUV in Medio Oriente, tratta e rischia con terroristi locali), è propedeutica all’esplosione che distruggerà un diner per distrarre tutti dalla rapina che gli stessi bombaroli hanno in mente. C’è dietro qualcosa di più dei soldi e per quest...