Adam, la recensione

Ci sono due storie dentro Adam e il film fa davvero di tutto per esplorarle entrambe, trovando un punto di contatto nell’accudimento femminile. Rivoluzionario dentro i confini del Marocco, paese in cui una donna che sceglie di avere un bambino senza padre ha contro di sé l’opinione pubblica, mentre più tradizionale suona in un paese (come il nostro) in cui scegliere di essere madre è la corrente di pensiero più forte, e più questo avviene contro tutto e contro tutti, più è degno di stima e rispetto, Adam è la storia di una donna incinta che non ha dove andare e che viene accolta a casa di una donna vedova (con figlia). Tre donne che si piacciono e non senza difficoltà integrano le loro due storie fino a che non diventano una sola: la storia di come si muoia e si rinasca senza uomini in un posto in cui pare impossibile.