L’esordio alla regia e sceneggiatura del direttore della fotografia Steven Bernstein arriva nella forma della “storia vera”, una delle trappole più insidiose del cinema. Adattare la vita di Annie Parker, donna grazie alle cui peripezie si stava quasi per scoprire una cura per il cancro e che con la sua storia personale è diventata un simbolo di costanza e forza di volontà, non sarebbe stato semplice per nessuno e l’impressione è che i fratelli Bernstein abbiano scritto una sceneggiatura tra le più ruffiane e smielate possibili, cioè che siano caduti in tutte le trappole nelle quali si può cadere trattando una materia difficile come la lotta per la vita di una persona vera.

Ci sono diversi piani temporali lungo i quali muoversi e ci sono diverse svolte inattese nella trama, date dal continuo ripresentarsi della malattia, momenti in cui di volta in volta il carico emotivo cresce perchè a tragedia si somma tragedia e i Bernstein non fanno nulla per evitare il sovra...