Un plotone di donne si avventura in una zona contaminata da una presenza aliena in cui non sanno cosa troveranno, con l’obiettivo di recuperare o ritrovare i resti di una squadra di uomini andata lì mesi prima e mai tornata (o quasi).
Cosa possiamo dire sia naturale e cosa invece possiamo dire non lo sia?

È di nuovo questa la domanda che si pone Alex Garland dopo Ex Machina.

E se esistesse qualcosa di diverso dalla vita come la concepiamo l’accetteremmo?

Sono tutti interrogativi pesanti e molto dichiarati che schiacciano il film obbligandolo a un’eccellenza cui non arriva mai. Anzi, sotto il peso di questi interrogativi, Annientamento finisce per essere decisamente irrisolto.

Estasiata, spaventata, incuriosita e poi intimamente turbata, la professoressa di biologia con un passato militare di Natalie Portman è la testimone di questa nuova maniera di intendere l’esistenza. A metà tra la fascinazione di Arrival (quella scientifica, radicata nelle nozioni e non solo limitata a ciò che appa...