La nostra recensione di Argentina 1985, il film di Santiago Mitre in concorso al 79° Festival di Venezia

Diciamo la verità: sulla carta, questo Argentina 1985 aveva tutte le caratteristiche più tipiche del dramma storico. Incentrato sull’epocale processo alla giunta militare responsabile, sotto dittatura, di innumerevoli rapimenti, torture e sparizioni ai danni del popolo argentino, al film del quarantunenne Santiago Mitre (Paulina, Il Presidente) bastano invece pochi minuti per tradire le aspettative del pubblico.

La chiave per la brillante riuscita del film risiede nella sapiente scelta, da parte di Mitre, di raccontare una storia ben nota, più volte trasposta sullo schermo (tornano alla mente Garage Olimpo e Hijos di Bechis, così come Il Segreto dei Suoi Occhi di Campanella) con toni del tutto freschi e nuovi. Sin dalle prime scene, Argentina 1985 si scrolla di dosso la polverosa patina della pedissequa ricostruzione filologica in favore di un’atmosfera più lieve e briosa; una scel...