Artemis Fowl è una storia di origini molto ambiziosa su carta ma incerta, sbrigativa e monca su schermo.

La regia di Kenneth Branagh prende le mosse dal mondo fantastico ideato dallo scrittore Eoin Colfer, ma se ne distacca sin da subito perché, alla fedeltà rispetto alla linea tracciata dal romanzo, viene preferito un pastiche di atmosfere, situazioni e personaggi derivanti dai vari capitoli della saga (sono qui sovrapposti il primo e il secondo libro).

Il che, di per sé, non è affatto un male!

Adattare un’opera da un medium (libro) ad un altro (cinema) non è un’equazione matematica. Il cinecomic l’ha capito da tempo, riprendendo a grandi linee le run più celebri come concept ma, all’interno di esso, variandone l’intreccio di trama. Anche Artemis Fowl non vuole essere una copia del percorso letterario: certo, è chiara l’ambizione di essere l’inizio di un viaggio pensato per essere articolato in più puntate proprio come il libro, tuttavia il risultato è abbastanza sconfortante. Il film...