La sublimazione della saga di Attacco Al Potere è il salto definitivo nel reame della propaganda. Una saga che è sempre stata vicina ai temi del patriottismo più spinto e che ha flirtato moltissimo con l’amore per la patria e le forze armate qui getta ogni maschera e si tuffa nella celebrazione da “giornata dei veterani”. Ormai membro stimato e in odor di promozione dello staff che si occupa della sicurezza del presidente Morgan Freeman, Gerard Butler è qui braccato per un grande (e folle) equivoco che gli dà modo di ripassare quel che accade ai militari quando il paese e il comando gli si rivoltano contro. Non c’è una sindrome da stress post traumatico (almeno non l’ha lui, ma qualcuno nel film sì) ma il senso è quello: siamo eroi e il paese non ci capisce ciclicamente da generazioni, alla fine ci tocca batterci contro di esso per dimostrarlo.

Con la saga di Attacco al Potere Gerard Butler ha ripercorso la storia recente del cinema d’azione. Ha passato in rassegna il patriottismo, il ...