Benvenuti al sud - La recensione

Un direttore di un ufficio postale si ritrova trasferito in provincia di Napoli e deve adattarsi alla nuova realtà. Il remake della commedia francese Giù al nord è un prodotto moscio e che non si prende dei rischi...

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Recensione a cura di ColinMckenzie

Titolo Benvenuti al sud
RegiaLuca Miniero
Cast
Claudio Bisio, Alessandro Siani, Angela Finocchiaro, valentina Lodovini, Nando Paone, Giacomo Rizzo
Uscita01-10-2010 

La prima cosa che mi è venuta da pensare uscendo dalla proiezione di Benvenuti al sud, è stato: 'mannaggia' (pensiero edulcorato, ma che va bene per una recensione). E' possibile che tanti film italiani abbiano uno spunto interessante e che lo sprechino in malo modo, senza riuscire a sfruttare tutte le potenzialità di una pellicola? In questo caso, peraltro, si trattava del remake del titolo francese Giù al nord (diretto da Dany Boon, che qui fa un cammeo nei panni di un francese all'ufficio postale), campione di incassi in patria con 20 milioni di spettatori (cifra impressionante anche soltanto a scriverla), e che quindi rappresentava un meccanismo già ben oliato.

E qui arriviamo alla seconda domanda: c'era bisogno di acquistare i diritti di una storia che sembra classicamente italiana? In effetti, i contrasti nord-sud sono uno dei capisaldi del cinema italiano, che si tratti di film drammatici come Rocco e i suoi fratelli così come di centinaia di commedie, anche le più semplici (impossibile dimenicare il terruncello Diego Abatantuono). Insomma, c'era proprio bisogno di andare a casa degli altri (e pagando anche un prezzo salato, presumo) per un prodotto del genere?

Il peggior difetto del film è la sua assoluta mancanza di coraggio. Nonostante si giochi moltissimo con i stereotipi più classici di meridionali e settentrionali, non c'è mai la volontà di andare fino in fondo, anzi neanche di avvicinarsi al fondo. Di vera cattiveria, quella che ha fatto grande la nostra commedia negli anni sessanta e settanta, praticamente non vi è traccia, perché evidentemente si sta cercando di non scontentare nessuno e di creare il prodotto medio per eccellenza, roba che in confronto Pieraccioni risulta un pericoloso sovversivo.

Il fatto è che in Benvenuti al sud non mancano le cose divertenti e riuscite (peraltro spesso riprese pari pari dall'originale), ma vengono per lo più sfruttate male. Merito (anzi, demerito) di un ritmo comico non perfetto, in cui magari una scena che funziona viene troncata bruscamente o invece protratta troppo a lungo. Così come i dialoghi non riescono quasi mai a essere all'altezza delle situazioni in cui avvengono, nonostante le occasioni per risultare scoppiettanti sono molteplici.

Inoltre, come spesso capita nel cinema italiano, tante piccole cose fanno perdere di autenticità al prodotto, che si tratti di una scena nel traffico poco convincente o di una ragazza che parla insistentemente di complesso di Edipo. Va detto comunque che la pellicola ha il merito di recuperare qualcosa dopo un avvio che definire pessimo è un complimento, in cui si cerca di descrivere il clima di razzismo dei personaggi settentrionali, ma in maniera talmente forzata da risultare noiosa e banale. Certo, quando poi in una scena si rimpiange la 'raffinatezza' dei cinepanettoni, si rimane molto sorpresi.

Insomma, un film italiano che sembra proprio non riuscire a spiegare le sue ali e a volare come sembrava destinato a fare. Nulla di nuovo purtroppo...

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