La recensione di Bla Bla Baby, in uscita il 7 aprile nei cinema

Questa volta Fausto Brizzi ci è andato davvero vicino a quello che da sempre è il suo modello: il cinema di Robert Zemeckis, leggero con spunti molto forti, dinamico e di intrattenimento con un’enfasi smaccata su archi narrativi concreti. Su tutto un cinema tecnico. E questo erano all’inizio i suoi film, specialmente nel rapporto tra personaggi e scenografie, con una gran capacità di trasformare la scrittura in messa in scena senza semplicemente copiarla ma arricchendola di gran ritmo. Poi è successo qualcosa, quasi subito, dopo i primi 3-4 è arrivata una stanchezza che ha reso le produzioni pigre, meno dedite, più ordinarie e sempre meno accattivanti. Fino a Bla Bla Baby, in cui davvero prende di petto il cinema di Zemeckis ma ci arriva così stanco che vedendo il film viene da chiedersi cosa distingua il cinema dalle produzioni per la tv generalista se non un approccio più sofisticato che tuttavia qui manca.

La storia met...