La recensione di Dampyr, il film in uscita il 28 ottobre nei cinema italiani

È sbagliato considerare Dampyr come un film italiano. Nonostante i capitali siano italiani, la creatività sia italiana, l’origine del personaggio sia italiana e la lavorazione sia stata tutta italiana, l’obiettivo è di dimenticare il cinema italiano in ogni modo e accreditarsi sulla scena mondiale aderendo ai modelli internazionali il più possibile. Modelli che sono ovviamente i cinecomic ma non nella loro versione più colossale (i mezzi sono sì imponenti, ma per i nostri standard) quanto in una più europea e contenuta. I film di Gabriele Mainetti (ma in modi diversi anche il Diabolik dei Manetti o Il ragazzo invisibile) cercano di colmare questo medesimo gap inserendo stimoli, idee e un tono che ci appartengono, così che l’impianto da cinecomic non soffra del paragone con l’estero e invece di essere una versione a ribasso della Marvel sia il campione di un nuovo campo ibrido, uno che mette insieme testa ital...