La recensione di Dieci giorni tra il bene e il male, disponibile su Netflix dal 10 febbraio

C’è un leggero cambio di senso nel titolo italiano di Dieci giorni tra il bene e il male, modifica sottile ma sostanziale dell’originale Dieci giorni di un uomo buono. Si perde un dettaglio poi molto evidente nel film, il fatto che questo investigatore da noir con il mito di Philip Marlowe versione Il lungo addio, dotato di una vita personale a pezzi e una certa mestizia che da sempre ben si accoppia con la durezza, è un uomo buono. Non sono mai venduti come uomini buoni i protagonisti degli hard boiled anche se di fatto lo sono, agiscono per ragioni morali, non seguono il proprio interesse economico e si lasciano trascinare più di quel che dovrebbero in casi complicati trasformandoli spesso in questioni personali. A Sadik invece lo dicono tutti che lui è proprio buono. Non si comporta in modi troppo diversi da Marlowe, è semmai il mondo intorno a lui a notare quel che nessuno nota in Marlowe.<...