Il crinale della condiscendenza è uno degli equilibri più complicati da mantenere, specie per un film d’animazione come Emoji – Accendi Le Emozioni, che scarta subito il pubblico più adulto e mira a soddisfare quello più infantile. Quanto andare incontro al modo di essere del proprio uditorio preferenziale e rappresentarlo, e quanto invece metterlo in discussione è estremamente complicato, poche volte però abbiamo visto una simile sragionata tendenza a piegarsi in ogni direzione per assecondare mode, brand e morali semplici, senza volerle mettere in discussione o anche solo fornire una propria interpretazione.
Quella pigrizia di scrittura e tendenza a copiare il già esistente che riconosciamo nell’animazione commerciale tedesca o scandinava, applicata ad un grande film americano è un colpo insostenibile.

Emoji è sostanzialmente una copia di Ralph Spaccatutto. Presenta il mondo dentro i device elettronici, in cui i personaggi si muovono per fare in modo che all’esterno tutto funzi...