La recensione di Ghiaccio, al cinema il 7, 8 e 9 febbraio

Non c’è altro modo per dirlo: film come Ghiaccio una volta sarebbero stati terribili. Velleitari, scritti male, recitati peggio e messi in scena senza la minima cognizione di cosa si stava facendo. Senza proprio conoscere regole e look del genere di riferimento. Il fatto che invece tutto nella produzione e direzione del film sia almeno corretto è un traguardo della nostra industria. Certo un traguardo piccolo perché dovrebbe essere il minimo indispensabile avere un sistema che faccia in modo che i film almeno escano tutti corretti. Ma lo stesso è un traguardo, anche figlio del miglioramento e della fioritura del genere criminale in televisione, che ha abituato gran parte delle maestranze ad un certo tipo di lavoro e ha mostrato a tutti gli altri quali siano gli standard cui ambire quando si rappresenta il mondo delle città dure.

E in questa storia di pugilato&borgata, fatta di palazzi pericolanti, strozzini, bastardi, amori...