Nonostante Glass sia l’apoteosi dell’universo condiviso di “supereroi” creati da M. Night Shyamalan, la distanza tra questo film e un cinecomic non potrebbe essere più grande. Unbreakable era un thriller con twist finale, un processo di scoperta di un destino, una vera natura e una missione attraverso la quale dirsi realizzati. Split era un thriller puro con delle ragazze in trappola che cercano di scappare da un mostro psicopatico. Questo è un film sui supereroi, non di supereroi.

La differenza sta nel fatto che noi non siamo con i tre protagonisti, non viviamo tutto tramite loro o tramite il personaggio stavolta più centrale (quello del titolo). Non c’è insomma l’ebbrezza del potere, e la goduria dell’immedesimazione, non c’è cruccio per il dovere o dubbio su cosa vada fatto. C’è semmai uno sguardo esterno: sono o non sono una forma realistica di supereroi? Che fanno? E che senso ha tutto questo per il resto della popolazione?

Stavolta David Dunn, Kevin Wendell Crumb e Elijah Price v...