La recensione di Gli idoli delle donne, in uscita al cinema il 14 aprile

Un film intero di luoghi comuni. Già in questo perno di Gli idoli delle donne c’è un pezzo da 90 della storia di Lillo e Greg: la presa in giro dell’ossessione per i luoghi comuni della nostra lingua.

In origine i luoghi comuni erano sfruttati per uno dei brani più noti del gruppo dei due, Latte e i suoi derivati, ed è stato lungo gli anni la pietra angolare di molto del loro umorismo fondato sulla riproposizione (spesso inalterata) delle banalità e delle convenzioni delle interazioni. La forzatura in Lillo e Greg sta sempre nell’ambiente attorno alla banalità che invece di renderla comune, quotidiana e ordinaria, la rende sorprendente, la sottolinea troppo e quindi diventa comica. Così, per accumulo, l’introduzione a Gli idoli delle donne mostra un gigolo bello e di successo, pieno di clienti e dalla vita soddisfatta, che tuttavia nessuno vuole far parlare perché come apre bocca gli esce un luogo comune.

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