Quando si è innamorati la faccia cambia. Succede anche a Rachel, interpretata magnificamente da Virginie Efira, protagonista de I figli degli altri. L’inizio è come quello di Parigi 13 Arr. di Jacques Audiard (con cui la regista Rebecca Zlotowski ha avuto la storia sentimentale che ha ispirato il film). La tour Eiffel risplende nella notte, la cinepresa vaga tra gli edifici, segue le luci dalle finestre, ne segue una e la osserva. 

Uno raccontava il sesso come dialogo tra i personaggi, qui l’amore è un’emozione vissuta attraverso gli occhi classici del romanticismo. Rachel si innamora di Alì, un padre single con una figlia di 4 anni di nome Leila. È una passione potente, felice e totalizzante. Non è però una passione esclusiva, perché il suo impatto si propaga su altre due persone: la piccola bambina e sua madre biologica. 

I figli degli altri è un film fuori tempo, in cui cioè tutti i personaggi sembrano arrivare tardi alle loro scelte di vita. C’è chi ha già figli, chi non...