Detto questo lo scenario non è casuale. La volontà di fare satira delle banalità e della stupidità di molte consuetudini e luoghi comuni delle campagne elettorali è tanto evidente quanto il fatto che non si prenda mai davvero di petto la politica. E' infatti abbastanza chiaro, e molto stonato, il fatto che al centro di Candidato a sorpresa ci siano le campagne, ma mai i partiti. Uno dei candidati è repubblicano e uno è democratico, ma potrebbe essere il contrario e non perchè se ne afferma la sostanziale identità quanto perchè non ne vengono affrontate le caratteristiche specifiche.
Il film insomma smarca totalmente la vera satira politica (anche i riferimenti ai fratelli Motch, parodia dei fratelli Koch, che nella realtà finanziano il Tea Party, sono generici e poco attaccati all'attualità) e tratta la campagna elettorale come prima faceva con il mondo televisivo o quell...