Il cattivo poeta, la recensione

Si lamenta l′impresario che il teatro più non va… Ma non sa rendere vario lo spettacolo che dà…

È con l’attacco di Ma cos’è questa crisi? di Rodolfo De Angelis (brano uscito tre anni prima del 1936 in cui sono ambientati gli eventi), che parte Il cattivo poeta. Sono le prime parole che sentiamo e non sarà l’unico strano, probabilmente involontario eppure pregnante riferimento al cinema italiano. Più avanti proprio Gabriele D’Annunzio dirà: “Agli italiani piacciono solo le cattive rappresentazioni”. Non è un film sul cinema quello di Gianluca Jodice, anzi è molto preciso, documentato e attento a concentrarsi solo su D’Annunzio, la sua storia e la Storia nel senso più ampio. Tuttavia è indubbio che la parabola finale di uno dei più grandi anticonformisti tra gli artisti italiani palleggi bene con questi due momenti così incisivi sul conformismo della produzione culturale.

Tutta la storia di Il cattivo poeta è vista tramite Giovanni Comini