C'è una mitologia precisa intorno ai grandi inganni aziendali, recentemente riportata in auge da Slevin – Patto Criminale, e Il potere dei soldi vuole rifarsi ad essa non disdegnando uno sguardo proprio a Slevin, certo dopo averlo asciugato della sua ironia e averci iniettato pesanti dosi di pretenziosità.

Il protagonista ha una startup e va a proporre la sua applicazione ad un pezzo grosso di una gigantesca compagnia. Fallisce, scappa con la carta di credito aziendale, viene beccato e costretto a fare l'infiltrato nella società rivale, iniziando un clamoroso gioco al gatto col topo, perchè nella società rivale c'è un altro grande magnate e i due si accusano a vicenda di rubarsi le idee.

Un po' di ironia non gli avrebbe fatto male a Il potere dei soldi, avrebbe reso plausibile il profluvio di esagerazioni legate alla tecnologia che si vedono, hacker che sembrano maghi, dispositivi tutti interconnessi tra di loro, penetraz...