La Befana vien di notte: le origini, la recensione

C’è sempre Nicola Guaglianone alla scrittura di questo prequel, l’unico sceneggiatore italiano che quando ha voglia di scrivere di certi sentimenti pensa in termini di cinema fantastico, di storie d’intrattenimento e di personaggi dotati di una propria epica, ma cambia sia il suo ruolo (non più solo sceneggiatore ma anche produttore creativo, una specie di showrunner per un film) e il manico, che è di Paola Randi. La sua mano è molto adatta e questo film dall’impianto è sempre ben messo in scena, con coerenza, look e ritmi giusti, solo l’azione ci ricorda che stiamo guardando una produzione italiana (inspiegabilmente sembra sempre manchino delle scene, vediamo gli esiti delle azioni ma non l’azione, vediamo le persone cadute ma non il momento in cui cadono).

La protagonista adesso è una bambina, ladra e sboccata nella Roma dello stato pontificio che viene raccolta da una strega (Monica Bellucci) che sembra avere come ...