Legion - La recensione

Due angeli sono in lotta per la vita di un bambino, in grado di salvare l'umanità dall'Apocalisse. Esempio raro di pellicola talmente brutta da diventare quasi uno spasso di culto...

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Recensione a cura di ColinMckenzie

TitoloLegionRegiaScott Stewart
Cast
Paul Bettany, Kevin Durand, Dennis Quaid, Tyrese Gibson, Lucas Black, Adrianne Palickiuscita12 marzo 2010 La scheda del film

E' difficile andare a vedere un film dopo aver letto una tagline come "La peggiore pellicola dai tempi de Il presagio parte quarta" (copyright: Empire). D'altra parte, può anche essere positivo, perché poi con aspettative così basse sei portato a notare maggiormente le cose positive. Ma allora Legion è veramente così brutto?

Da un punto di vista prettamente critico-professionale, verrebbe da dire di sì. E' il classico esempio di un effettista speciale (in questo caso Scott Stewart della ILM) che passa dietro alla macchina da presa con risultati sconfortanti. Fin dall'inizio, si capisce che di idee originali non ne vedremo neanche per sbaglio. Sembra di essere tornati a certi b-movie anni ottanta, solo che le scene d'azione sono girate male, mentre i (pochi, per fortuna) ralenti sono pessimi.

Così, si scopiazza qua e là. Se i primi due film di Terminator sono chiaramente citati (o, per meglio dire, copiati in alcune scene), non mancano riferimenti a Matrix o anche a John Woo (una bambina con il palloncino mi ha ricordato una sequenza di Face/Off), senza dimenticare L'esorcista (almeno nella scena tagliata con la posseduta-donna ragno). A livello tematico, si parla molto di Dio (che francamente viene fuori come un'entità schizofrenica e di sicuro poco carismatica), ma non siamo purtroppo dalle parti di Preacher, visto che più di tanto l'acceleratore non lo si preme.

Insomma, una bocciatura senza appello? Un attimo. Perché quando i dialoghi e le situazioni arrivano a certi livelli di assurdità e incompetenza, si passa a un livello quasi mistico, tra l'ultrakitsch e la visionarietà. Così, tanti dubbi diventano oggetto di divertimento. Il bambino è fondamentale per la salvezza dell'umanità? Peccato che le ragioni non ci vengano mai spiegate. E se è veramente così importante, perché in una sequenza viene lasciato stupidamente senza protezione? E se gli esseri umani possono essere posseduti dagli angeli in stile Matrix/Agente Smith, perché le persone dentro la tavola calda invece sono immuni da questo problema?

E che dire di certe sequenze deliranti quasi da culto? Preferite un dialogo filosofico di un angelo con la musica sacra involontariamente ridicola in sottofondo o una trappola talmente telefonata che soltanto il protagonista di un b-movie ci può cascare? Altrimenti, potete provare con l'arrivo dell'angelo protagonista (vestito in maniera molto cool) su un auto della polizia, senza che nessuno all'inizio abbia dei sospetti. O una sequenza che coinvolge una croce rovesciata e alcuni personaggi che aspirano al martirio.

Anche i dialoghi sono stranianti, tanto che a tratti ti viene da pensare che il tecnico del suono si sia fatto un acido e abbia mischiato insieme momenti diversi. Diciamo che, in generale, c'è il tentativo di elevare le situazioni e i personaggi approfondendo le loro storie. Peccato che i risultati risultino assolutamente poco credibili, ma decisamente esilaranti.

Insomma, se andate a vedere il film sperando di ritrovarvi con un action movie ben scritto, recitato e diretto rischiate di uscire discretamente arrabbiati. Ma se invece ci andate con lo spirito Fantafestival, magari in compagnia di amici chiassosi e pronti allo sberleffo (e se c'è un film che non merita il silenzio in sala, anzi si avvantaggia degli schiamazzi, è proprio questo), potrebbe diventare uno spasso infinito. Con l'home video diventerà il nuovo Showgirls?

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