La recensione di Pour la France, presentato al Festival di Venezia

Va dato atto a Rachid Hami di saper trattare un tema personale con il distacco che si addice ai migliori registi. La storia di Pour la France è ispirata a quella di suo fratello, Jallal Hami, morto nell’autunno del 2012 per un atto di nonnismo. Durante l’addestramento nella scuola militare, fu costretto a gettarsi nell’acqua gelida insieme alle altre matricole. Non riemerse con i compagni, venne dato per disperso fino a che non fu ritrovato il corpo esanime. 

L’inizio di Pour la France (proposto all’estero con il titolo For my country), mette in scena quello che è accaduto nella realtà. Segue dopo il prologo un film di finzione, con personaggi inventati, pur ricalcando l’esperienza diretta del regista. Dentro ci sono due anime, che incredibilmente interagiscono bene tra di loro e sono messe in scena con una distanza narrativa perfetta. Mai patetico, sempre razionale, Pour la France parla del lutto di una famiglia che ...