La recensione di Rimini, il film di Ulrich Seidl in uscita il 25 agosto

I film di Ulrich Seidl si fa un po’ fatica a descriverli, perché vivono di atmosfere al tempo stesso note e immaginabili ma poi realizzate con toni, tempi e mestizie tutte loro. È un cinema che affonda in esperienze concrete, come il senso di isolamento, lo stordimento dell’alcol o la delusione di una vita di fallimenti ma soprattutto un amore strano, unico e particolare per il ridicolo. Tutto questo lo usa per costruire ragionamenti, parabole umane o come in questo caso per affondare nell’amarezza di Richie Bravo e della sua vita a Rimini.

Lui è un cantante melodico austriaco, un uomo sovrappeso con i capelli lunghi e il fare da star da balera. È in là con gli anni ormai ma ha un pubblico ancora più agé, donne che lo adorano e adorano le sue canzoni smielate e sentimentali, le sue basi da pianola, il suo fare da uomo di mondo senza esserlo, galante con cattivo gusto, provinciale senza sembrare sconfitto. Per aggi...