Seguendo la scansione che sempre di più caratterizza l'animazione seriale per il cinema, anche Rio nel sequel allarga il proprio campo d'azione a dispetto del proprio titolo. Non più Rio De Janeiro, ma l'Amazzonia, spostando il conflitto tra i due uccelli protagonisti (ora con figli) in un luogo differente in modo che possano stringere legami (o litigate) differenti. Ovviamente l'Amazzonia porta con sè un ritorno alla natura in stile Madagascar, animali di città costretti a rinunciare alle proprie comodità, eppure la serie di Carlos Saldanha si conferma molto più tradizionalista di quanto si direbbe, non optando per la spinta demenzialità del film Dreamworks (devastante nel suo terzo film) a favore di un familismo ecumenico. Accontentare tutti, accontentarli meno.

In barba alla logica e al piacere narrativo tutta la banda di Rio finisce nella foresta amazzonica (compreso il villain del primo film rielaborato in alternati...