La recensione di Sopravvissuti, il nuovo film diretto da Gillaume Renusson, al cinema dal 21 marzo.

Sopravvissuti è senza dubbio un film col cuore al posto giusto. Vorrebbe parlare di frontiere e di profughi, di donne in fuga da regimi autoritari e del bisogno di fare la cosa giusta anche al di là delle leggi. Peccato che sembri indeciso su come parlarne. Nelle varie schede online è descritto di volta in volta come thriller, dramma, perfino western. C’è del vero in tutti e tre i casi, ma più che un mix riuscito il prodotto finale appare sempre indeciso su che strada percorrere, col risultato di non andare mai fino in fondo nelle sue scelte. Troppo convoluto e riflessivo per convincere nell’azione violenta. Troppo legato a stilemi da survival movie fisico, immerso nella natura selvaggia e nei gesti concreti, per incidere nelle caratterizzazioni e nelle back story che sarebbero fondamentali per motivare le azioni dei personaggi.

Confine franco-italiano: Samuel (il sempre bravo Denis...