Swan Song, la recensione

A lungo, molto a lungo, troppo a lungo Swan Song è un collage di scene di ricordi e del protagonista che parla delle sensazioni che prova riguardo la relazione con la moglie e il figlio. Troppo a lungo è un’elegia funebre di un personaggio che, lo sappiamo fin dall’inizio, sta morendo e deve trovare un rimedio per non lasciare le persone che ama senza di lui. È un film di fantascienza (in teoria) e quindi un’opzione c’è: una società che costruisce cloni propone di sostituirlo. Il vero sé andrà a morire da solo, mentre un clone in tutto e per tutto uguale a lui e con la sua coscienza, prenderà il suo posto. Indistinguibile.

Non è difficile vedere il ganglo da fantascienza: se il clone è uguale a lui e ha i suoi ricordi, allora chi è quello vero e come lo si può distinguere, ma soprattutto cosa pensa il clone di se stesso? Cosa ci rende quello che siamo?

Tutte domande abbastanza consuete che il cinema e ancora prima la letteratura di fantascienza si chiedevano gi...