La recensione di Thanksgiving, il film di Eli Roth in uscita in sala il 16 novembre

Fin dall’inizio quello di Eli Roth è stato cinema approssimativo, pieno di microproblemi di scrittura e di regia, dagli errori di continuità a piccole imprecisioni fino a una generale aria raffazzonata nella messa in scena. In Thanksgiving, molto più che in precedenza, cerca la strada della commedia horror, e la cerca per fare satira di costume, cioè per esprimere un’idea politica. Rimane il suo un fare molto amatoriale di fondo ma almeno c’è qualcosa a compensare, un senso dell’ironia reale e centrato (non pretestuoso e fuori fuoco come in passato), una voglia di divertirsi finalmente condivisibile con il pubblico e soprattutto un’idea semplice ma messa in scena bene.

In Thanksgiving un evento iniziale crea la minaccia, una ressa fuori da un grande magazzino nella notte del giorno del Ringraziamento sfocia in disordini. La folla in un attimo è inferocita e non appena le transenne saltano entra nei neg...