La recensione di The Plane, il film in uscita il 26 gennaio
Non c’è molto aereo in The Plane. Infatti dopo un rocambolesco atterraggio di fortuna su un’isola delle Filippine in cui miracolosamente si salvano quasi tutti i passeggeri e la crew di un volo low cost qualsiasi (che proprio per risparmiare su tutto sì mette nei guai) il grosso della storia è ambientata sull’isola in questione, a terra. Lì i sopravvissuti devono sopravvivere non solo agli stenti ma anche ad un gruppo di guerriglieri con i quali nemmeno il governo filippino vuole scontrarsi. Il titolo promette un film di spazi chiusi e tensione nel vuoto, la realtà consegna un film d’azione negli spazi aperti, mitragliate, colluttazioni e fughe in auto.
E meno male! The Plane è pane per Jean-François Richet, regista francese d’azione mai davvero decollato (ma il suo dittico su Mesrine è fantastico), che trasforma una sceneggiatura da arresto immediato (uno dei due responsabili, J. P. Davis, si era già macchiato del crimine di...
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