La recensione di Le voci sole, in uscita al cinema il 4, 5 e 6 luglio

All’inizio di Le voci sole c’è quasi l’impressione che per una volta un film italiano drammatico racconti una storia di persone comuni, con problemi (altrimenti non sarebbe drammatico) alle quali internet cambia la vita in meglio. È una pia illusione, chiaramente, e ci si sente quasi scemi per aver osato pensare una cosa simile, anche solo per qualche decina di minuti. Le voci sole invece è un film che racconta la devastazione umana e morale che internet porta nella vita di gente semplice, per bene, duri lavoratori, amabili coniugi (e in questo funzionano molto bene la fisicità e il tono di Giovanni Storti). È facile volergli bene per quanto sono comuni, e la tecnologia li distruggerà. Delle brave persone italiane che, poverini, hanno la sventurata idea di avventurarsi su internet.

Se per un attimo sembra ci sia un po’ di fiducia nella tecnologia è perché la storia inizia con Giovanni, un operaio che manovra le gru,...