Arizona Junior è il quinto capitolo del nostro viaggio allucinante nella carriera di Nicolas Cage che abbiamo deciso di intraprendere mentre aspettiamo l’uscita di The Unbearable Weight of Massive Talent. Trovate tutti i capitoli dello speciale a questo link.

Il film.

Arizona Junior è, più ancora del coevo Stregata dalla Luna, la nascita del mito dei parrucchini di Nicolas Cage, e delle sue pettinature assurde e impresentabili. È anche, incidentalmente, il secondo film dei fratelli Coen, lo yang di quello yin che era Blood Simple, la loro prima vera commedia nera che è anche un modello e un manuale di istruzioni per tutte le successive, da Fargo a (soprattutto) Burn After Reading. È uno dei film che Spike Lee considera essenziali per ogni aspirante regista e l’opera che mise definitivamente i suoi autori nei radar grazie a una distribuzione relativamente su larga scala (a cura di 20th Century Fox, il primo contatto dei Coen con una major). È una bellissima storia di rapimenti, rapine in banca e ignoranza nel profondo West, guidata da una coppia affiatatissima della quale Nicolas Cage interpreta la metà sana.

Il cast.

Holly Hunter nel 1987 era una quasi esordiente, avendo avuto solo un paio di ruoli (in uno slasher intitolato The Burning e in Tempo di swing di Jonathan Demme) e una comparsa, non accreditata e solo vocale, proprio in Blood Simple dei Coen. Che evidentemente avevano sentito nella sua voce qualcosa di speciale, visto che decisero di darle la parte della co-protagonista in Arizona Junior, un ruolo per il quale Hunter non ricevette alcun premio a dimostrazione che nel mondo non esiste giustizia. Per il resto segnaliamo un sempre ottimo John Goodman, una anche lei quasi esordiente Frances McDormand, e l’imponente mascella di Randall “Tex” Cobb.

 

Frances McDormand

 

I registi.

I fratelli Coen avevano esordito tre anni prima con il mai troppo lodato Blood Simple, un pastiche di horror, noir, thriller e American gothic che ne aveva messo in luce il talento ma non ne aveva ancora rivelato il lato più comico, farsesco, surreale e grottesco. Che esploderà proprio con Arizona Junior, ancora oggi uno dei più film più “fratelli Coen” dell’intera filmografia dei fratelli Coen. Il film avrà un relativo successo, incassando sei volte il suo budget e facendo dire a Ethan Coen che “è l’ultimo film che abbiamo fatto che abbia incassato decentemente” (vale la pena segnalare che la citazione viene da un libro del 2000, uscito quindi prima di, per dire, Non è un Paese per vecchi e i suoi 170 milioni di incasso).

Di cosa parla.

Herbert I. “Hi” McDunnough è un microcriminale che di mestiere rapina i piccoli supermercati di provincia, viene beccato, finisce in galera, viene rilasciato per buona condotta, rapina un altro supermercato e così via, in un ciclo apparentemente infinito che viene rotto grazie alla forza dell’amore. Arresto dopo arresto, infatti, Hi si innamora della poliziotta che gli fa le foto segnaletiche, la seduce, la sposa e decide di mettere la testa a posto e costruire una famiglia. Problema: Edwina detta Ed è sterile. Opportunità: un parto pentagemellare portato a termine dalla moglie di un ricco magnate locale del mobile. Soluzione: rubare uno dei cinque figli e “adottarlo”. Conseguenze: tragicomiche, catastrofiche, surreali, che coinvolgono tra l’altro un motociclista che sembra uscito da Mad Max, un complicato doppio rapimento e alcune delle migliori scene d’azione della carriera dei Coen.

 

Holly Hunter

 

E Nicolas Cage che fa?

Hi! Lo interpreta principalmente grazie al potere del suo parrucchino e alle sue mille evoluzioni con importanti risvolti narrativi, segno che le sue capigliature assurde non sono solo un vezzo ma uno strumento espressivo importante, del quale i Coen hanno capito immediatamente il potenziale. Tutto Arizona Junior, in realtà, è una sinfonia perfetta, e anche un miracolo, perché i racconti dal set parlano di un Nicolas Cage tracimante di suggerimenti e grandi idee e di Joel ed Ethan Coen che lo ascoltano e poi lo ignorano, ma sempre con il massimo rispetto. Un miracolo, quindi, perché è un film nel quale Nicolas Cage non si trattiene ma lo fa all’interno di un recinto accuratamente costruito dai due registi; è un “Cage fuori controllo” perfettamente controllato.

Aiuta il fatto che Holly Hunter fornisce una prova se possibile ancora più sopra le righe, e il fatto che il suo personaggio sia scritto per essere dominante su quello di Cage le permette di prendersi spesso la scena e di fare lei “la pazza” – di interpretare il ruolo che in qualsiasi altro film sarebbe stato del suo partner, non suo. È sua l’idea di rapire il bambino; è sua la volontà di continuare a comportarsi come se la situazione fosse perfettamente normale, di continuare a inseguire una rispettabilità e presentabilità sociali che non possono che venire amplificate dalla presenza di un bambino – non importa da dove provenga. È suo Arizona Junior, più ancora di quanto sia di Nicolas Cage.

 

Arizona Junior Cage

 

Cage-o-meter: quanto Nicolas Cage c’è in questo film da 1 a 10?

9, appunto perché Holly Hunter riesce a più riprese a mettergli i piedi in testa.

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