Cherry, la nuova fatica dei fratelli Russo, ha raccolto reazioni piuttosto tiepide. Parte della critica l’ha definito come un progetto ambizioso, ma incapace di raggiungere l’equilibrio tra trame e personaggi mostrato del dittico di Avengers. Il salto come autori impegnati in un cinema politico, tentato dai due registi, non sembra quindi pienamente riuscito o, per lo meno, è solo rimandato.

Però Cherry rappresenta l’inizio di una nuova vita artistica, una ripartenza fatta di un potere produttivo assoluto e una visibilità senza pari. I  Russo grazie alla loro influenza derivata dagli strabilianti incassi ottenuti, hanno tentato strade diverse negli ultimi anni. Sono stati produttori di diversi film (tra cui City of Crime, Mosul e Tyler Rake), nel tentativo di lanciare nuovi registi e nuove voci. Il tutto con il favore di un industria sempre alla ricerca del nuovo Re Mida.

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