Chiunque conosca Maccio Capatonda può facilmente attribuire la sua comicità al genere del “nonsenso” (nonsense, in inglese). Eppure in pochi conoscono le sfumature che si nascondono dietro questo termine, classificando le gag e gli sketch di Maccio come “stupidi” e poco più. Nella lingua tedesca, però, il “nonsenso” vanta due differenti interpretazioni, che spesso vanno a collidere. Da un lato abbiamo la parola “Unsinn”, che significa “insensato” o “assurdo”. Dall’altro, però, abbiamo “Nonsens”, che definisce il termine come “puro”. Gli interventi di Maccio, alla fine, non sono altro che questo: un mix tra l’insensato e la purezza che si nasconde dentro ognuno di noi.

“Il migliore dei mondi”, in uscita il 17 novembre su Amazon Prime Video, è la perfetta concretizzazione dell’umorismo di Marcello Macchia, vero nome di Maccio. Una summa di tutta la sua psiche e che, per la prima volta, tenta anche di fare uno passo più verso l’ignoto, allontanandosi dalla facile battuta per instillare piuttosto interessanti ragionamenti.

In occasione del Lucca Comics & Games di quest’anno siamo stati invitati a partecipare a un interessante incontro con Maccio Capatonda e i due co-registi del film Danilo Carlani e Alessio Dogana. Se siete curiosi di scoprire le origini di questa pellicola e qualche informazione direttamente dal backstage, allora non dovete far altro che continuare a leggere.

Maccio Capatonda

BLACK MIRROR IN SALSA MACCIO CAPATONDA

Per capire “Il migliore dei mondi” c’è bisogno di entrare nella mente del suo creatore, a partire dalle sue passioni. La serie TV preferita di Marcello, infatti, è Black Mirror, show antologico creato da Charlie Brooker che narra storie a trama verticale con un particolare focus sulla tecnologia e su come essa influenza l’animo (e l’anima) degli esseri umani. Per questo motivo, Maccio ha deciso di lavorare a una nuova serie TV di sette episodi composta nello stesso modo, ma con l’aggiunta del suo immancabile umorismo. A un certo punto, però, il celebre autore si è reso conto che l’episodio “Clinica 56K” vantava una marcia in più. Qualcosa che poteva permettergli di fare il salto. Ed ecco che, da quel soggetto, prende vita “Il migliore dei mondi”, in arrivo tra due settimane su Amazon Prime Video.

Per coloro che non lo sapessero, il film narra la storia di Ennio Storto, un uomo che si trova improvvisamente catapultato in un 2023 alternativo dove la tecnologia si è fermata al 1999. Riuscirà ad adattarsi a questo mondo, oppure l’assenza di smartphone, internet e altre comodità lo farà impazzire del tutto? Come potete notare torna il tema della tecnologia ed effettivamente potrebbe sembrare un pitch degno di Black Mirror. Come si evolverà il tutto, però, lo scopriremo solo il 17 novembre. Al momento, inoltre, non ci è dato sapere quali siano gli altri sei episodi dello show e se mai questa serie vedrà la luce. Quel che è certo è che Marcello Macchia non ha intenzione di stare con le mani in mano e che, se questo progetto dovesse andare bene, ci si potrebbe presto aspettare diversi nuovi contenuti creati da questo istrionico creativo.

Maccio Capatonda

UN LESSICO PIÙ PROFONDO E STRATIFICATO

Come già accennato, Maccio Capatonda è da sempre famoso per le gag e per il suo folle umorismo. Questa volta, però, ha deciso di dare vita a qualcosa di diverso, pur rimanendo nel mondo della comicità. “Il migliore dei mondi” è, per definizione di Maccio, una “disto-dramedy”, ovvero una commedia drammatica con ambientazione distopica. Durante l’evento si è parlato di una suddivisione in percentuali su quanto il film faccia ridere e quanto riflettere. Al di là dell’assurdità di alcune risposte, il risultato finale è stato di un 50 e 50, rappresentando una sorta di novità all’interno della filmografia dell’attore abruzzese.

Maccio ha infatti affermato di star cercando di trovare una quadra all’interno delle sue opere. Opere che lo vedono sempre meno “personaggio” e più “persona”, con tutti i pregi e i difetti del caso. Dai vari video che sono stati mostrati nel corso dell’evento risulta evidente un passaggio più alla commedia che alla comicità pura. Una scelta che ci sentiamo di premiare e che dimostra come non si debba mai adagiarsi sugli allori. Nonostante il successo di qualsiasi sua produzione, Maccio Capatonda ha deciso di mettersi nuovamente in gioco, sovvertendo le regole a proprio piacimento e cercando una dimensione più intima. Inutile dire che, operazioni come questa, sono assolutamente da incentivare e da elogiare. Per questo motivo, infatti, non vediamo l’ora di scoprire se “Il migliore dei mondi” saprà davvero trasportare le idee di Marcello sullo schermo.

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