Terminator 2 – Il giorno del giudizio usciva al cinema 30 anni fa.

Sul set di The Abyss girava una maglietta, fatta dalla troupe, con sopra la scritta: “You Can’t Scare Me. I Work For James Cameron”, non puoi mettermi paura, io lavoro per James Cameron. Questa è sempre stata la nomea che il regista aveva all’interno di Hollywood, una fama guadagnata a colpi di rischi incredibili presi per sé e per gli altri.

Perché se da una parte è molto noto per la maniera in cui ha spinto in avanti la tecnologia digitale, molto meno lo è per quella in cui ha lavorato sugli stunt e gli effetti in camera, insomma quelli reali. Adesso per i 30 anni dell’uscita italiana di Terminator 2 ripassiamo lo stunt più assurdo di quel film, uno di quelli che dovrebbero stare nella storia degli stunt del cinema e invece è messo in ombra dal resto del film e dai suoi incredibili effetti visivi che reggono ancora nonostante siano passati 30 anni. E no, non è quello della moto che salta nel canale di scolo, nè quello fatto in sicurezza del T-800 che carica John Connor sulla sua moto.

La scena in questione è il grande inseguimento notturno in cui il T-800 scappa con gli altri sul blindato e il T-1000 li insegue su un elicottero.

Da storyboard quella è una scena che doveva svolgersi in un tunnel, con l’elicottero quindi che entra in un tunnel, ed essere eseguita tutta con modellini, che poi è la maniera classica in cui si lavora con questo tipo di mezzi in quelle condizioni. Tuttavia non era davvero fattibile e quindi fu spostata dal tunnel all’autostrada di Long Beach, solo che era talmente tanta la voglia di far passare un elicottero in uno spazio stretto che fu previsto che ad un certo punto tutti sarebbe andati sotto ad un sottopassaggio.

terminator 2 sparatoria

Nel 1991, e per una produzione come quella, la tecnologia per costruire una versione in computer grafica dell’elicottero e farla passare nella replica del sottopassaggio c’era. In parole povere era possibile farlo per finta, al digitale, lo ha dichiarato Cameron stesso in un’intervista. Solo che la voglia di farlo per davvero con un vero elicottero che davvero passasse in un sottopassaggio così stretto che un solo minuscolo errore avrebbe causato un incidente potenzialmente mortale era troppa. Troppa.

Per tutta la sequenza quando Sarah Connor spara al T-1000 sull’elicottero che le risponde stando dietro al blindato in realtà l’elicottero non sta volando. Ogni volta che non si vedono le eliche è un modello di elicottero che viene tenuto a mezz’aria da un braccio collegato ad un mezzo in movimento. In buona sostanza è appeso e viene così trasportato. Quando si vedono le eliche invece è un vero elicottero che fa davvero quel che gli vediamo fare, come evitare un tunnel all’ultimo o piombare sull’autostrada o, per l’appunto, passare sotto un sottopassaggio.

terminator 2 elicottero

Il difficile in casi simili prima ancora di farlo è trovare qualcuno che lo faccia. Non solo che lo sappia fare ma che per soldi sia disposto a correre un rischio totalmente superfluo. Quel qualcuno è stato Charles A. Tamburro, vero pilota di elicotteri militari, formato durante la guerra nel Vietnam, che al ritorno aveva iniziato fare lo stunt di scene di elicottero. Si può dire con una certa sicurezza che quasi tutte le scene d’azione con elicottero girate a Hollywood negli ultimi 30 anni abbiano Tamburro alla guida, da Rambo a Fast & Furious 7. Interpreta anche il pilota che il T-1000 fa uscire dall’elicottero prima di prenderne il controllo.

La prima cosa da fare era capire se quell’elicottero lì poteva passare in quell’anfratto là, e siccome parliamo di questioni di centimetri e non di metri, Tamburro non ha voluto semplicemente misurare, ma ha proprio messo l’elicottero su un carrello con ruote e l’ha fatto passare dentro al sottopassaggio. Si parla di un margine di 152 centimetri in alto e 120 centimetri ad ognuno dei due lati, senza contare che perché la scena avesse un senso poi doveva passarci dentro a circa 60 nodi di velocità che sarebbero 110 Km/h. E la risposta non è stata: “È troppo veloce con un margine troppo stretto, non si può fare”, ma è stata: “Ok ci passo”.
In caso di errore non si sarebbe comunque fatto male. Sarebbe morto. Senza sentire nulla. Ma quando uno ha la passione per il cinema….

terminator 2 tamburro

Fatto questo poi bisogna pensare alla troupe, perché non è solo il pilota a rischio ma anche chi lo segue per riprendere. L’inquadratura è infatti da dietro, c’è cioè un’auto con sopra un operatore e una videocamera che lo seguono e se ci fosse un incidente sarebbero sicuramente coinvolti. Tanto che tutti si erano rifiutati di girare la scena, l’autista ci sarebbe pure stato ma nessuno voleva salire su quell’auto. Coerente con il suo spirito alla fine quell’inquadratura lì l’ha girata James Cameron stesso, è lui l’operatore.
È tutto molto difficile e molto rischioso così com’è ma va aggiunta un’altra cosa. Se si guarda bene la scena è facile notare che l’elicottero si vede sia da dietro, che dal lato, che da davanti. E mentre l’inquadratura laterale può essere fatta in sicurezza senza inquadrare l’auto con l’operatore (cioè James Cameron) che lo segue, lo stesso non si può dire per quella frontale. Se le tre angolature fossero state girate tutte e tre insieme in quella da dietro e in quella frontale si sarebbero visti gli operatori. Il che significa Charles A. Tamburro l’elicottero l’ha fatto passare sotto il sottopassaggio non una ma due volte.

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