Prince of Persia scatena entusiasmo...

...ma il film con Jake Gyllenhaal provoca anche tanti errori della stampa italiana, a cominciare da un monumentale e strepitoso articolo di Leggo, così come un pezzo allucinogeno sul Corriere. Inoltre, la solita trafila di spoiler...

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Rubrica a cura di ColinMckenzie


Prima di iniziare, una domanda. Che possibilità ci sono per i giornalisti cinematografici che lavorano nei quotidiani di sopravvivere, se i loro datori di lavoro decidono di uscire con le recensioni dei film che arrivano il mercoledì (come Prince of Persia) comunque il venerdì, giorno abituale per il cartellone? Mah, fate voi. Intanto, il Messaggero (evidentemente per mancanza di spazio) e Repubblica (da quello che vedo nella rassegna stampa de La rivista del cinematografo) Prince of Persia non l'hanno ancora recensito, però i film di Cannes che non arriveranno mai in Italia sì. Qualcuno mi spieghi qual è il business plan dietro a tutto questo, grazie...

Oggi non ci sono dubbi su chi è il vincitore di tappa. Fosse il Giro d'Italia, Ilaria Ravarino, con il suo articolo su Prince of Persia uscito per Leggo, avrebbe dato cinque minuti di distacco a tutti. Iniziamo alla grande:

A distanza di 21 anni la Disney ha trasformato quel gioco in un film, sfornando un kolossal da 150 milioni di dollari, destinato a diventare un mega-franchise alla Pirati dei Caraibi...

Avvertenza per i lettori: la pubblicità del film su Leggo compare a pagina 11, l'articolo della Ravarino è a pagina 15. O è il contrario? Boh. Aspettiamo con fiducia il miliardo di dollari che incasserà nel mondo Prince of Persia, auguri...

una novità per la casa di produzione di Mickey Mouse, censurata in tutta la sua storia solo per la saga de I Pirati dei Caraibi, che in America si è vista affibbiare per il film il divieto ai minori di 13 anni «per intense sequenze di violenza e azione».

Quando i giornalisti capiranno che il PG13 non è un divieto, ma un indicazione che i ragazzi devono essere accompagnati da un adulto? E magari che il PG13 è un rating molto permissivo per un adattamento di un videogioco particolarmente violento? Mi sa che faccio prima io ad andare in pensione...

dietro alla macchina da presa il regista di Harry Potter Mike Newell, autore anche della sceneggiatura del film con lo storico creatore del videogioco originale, e musiche di Alanis Morissette.

Scoopone mondiale, peccato che su IMDB Newell non venga accreditato come sceneggiatore e che l'autore delle musiche sia Harry Gregson-Williams (la Morrisette ha scritto giusto una canzone)

Altamente probabile, quasi scontato, il sequel.

Ricordatemi, dov'era la pubblicità e dove l'articolo? Prometto, appendo questo pezzo sopra il letto e prima di andare a dormire ogni sera me lo studio, così imparo come si fa veramente il giornalista e faccio contenti tutti. Ringrazio Rob Gallaurese per avermi fatto vivere questi bei momenti...

Sempre per Prince of Persia, Maurizio Porro sul Corriere della Sera è in competizione per la frase più lunga (e confusa) del mondo:

Non so se sia infelice il cinema che ha ancora bisogno di videogames (prima era il contrario) ma Prince of Persia è un giocattolo divertente in cui comanda l’effetto speciale digitale nel creare disastri, ma Jake Gyllenhaal, ex cowboy ex gay di Brockeback mountain torna nel golfo di Persia di Jarhead, in grado, dopo 3 mesi di palestra anche di camminare sui muri, esponendosi al parkour, nuova arte marziale di strada.

Io a scuola mi sarei preso 4 per una cosa del genere, al Corriere evidentemente sono di manica larga. E non entro neanche nel discorso "parkour, nuova arte marziale di strada", perché non penso sia necessario...

La fiera degli spoiler

Mereghetti ci dice come si apre e si chiude Poetry, presentato a Cannes. E già che c'è, anche la conclusione de La nostra vita (che non è Il sesto senso, ma che forse proprio perché poco soddisfacente almeno non andrebbe raccontata prima), cosa che ci deve raccontare anche Gloria Satta sul Messaggero. Paradossalmente, Natalia Aspesi non rivela tantissimo della vicenda (almeno per i suoi standard), ma ha l'ottima idea di accostare le vicende dell'operaio protagonista del film con quella di Michele Santoro. In effetti, è impossibile non notare le somiglianze tra un vedovo che mantiene a stento i suoi tre figli e un giornalista che sta prendendo diversi milioni di euro per NON lavorare. Stupidi noi a non pensarci subito...

Giovanna Grassi
ci rivela la sorte di un personaggio (e il modo strano in cui questo avviene) per quanto riguarda Tamara Drewe. In un altro articolo, si lascia andare e sostiene che Naomi Watts sia "la quarantenne più richiesta dal cinema USA". Forse hanno esiliato Sandra Bullock e non ce l'hanno detto...

Non c'erano grossi dubbi su come potesse finire Final Destination 3D, ma Lietta Tornabuoni non vuole correre rischi e ce lo rivela sulla Stampa. Meglio prevenire che curare...

Ma lo spoiler più vergognoso arriva a tradimento su Repubblica Online (io non cliccherei fossi in voi) e riguarda il film di Ken Loach mostrato alla Croisette. Almeno il pezzo non è firmato, forse un po' di pudore è rimasto (grazie a Luca Marchetti per avermelo fatto notare)...

Vi ricordo che, per segnalarci articoli interessanti, potete scrivere su questo Discutiamone nel Forum Cinema  

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