5 attori eccitanti

Magari non saranno delle star, ma alcuni interpreti rendono migliori le pellicole a cui partecipano e svettano anche in cast importanti. Scopriamone cinque che è sempre bello vedere al cinema...

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Rubrica a cura di ColinMckenzie

Cosa rende eccitante un attore? A mio avviso, la capacità di migliorare ogni ruolo in cui è impegnato (anche quelli non straordinari) e soprattutto di fare delle scelte coraggiose nella sua carriera. Magari, riuscendo anche a risultare la cosa migliore delle pellicole in cui compare. In questo elenco, non ho inserito interpreti-star che ovviamente sono famosissimi e che mi sembrava inutile omaggiare (un nome per tutti, Amy Adams). Così come è ovvio che in una classifica del genere i nomi da fare sarebbero decine (se avete suggerimenti scriveteli nei commenti, sono molto ben accetti, chissà che non si bissi questo genere di pezzo). Ma se non avete visto pellicole dei cinque attori elencati in questa classifica, è veramente il caso che vi impegniate a recuperare.

5 - Jackie Earle Haley
Mi veniva voglia di metterlo anche più su in classifica, ma è vero che Jackie Earle Haley è tornato al cinema attivo da soli cinque anni. Ma che livelli, signori! Dopo essere stato una piccola star giovanile negli anni settanta con titoli come Che botte se incontri gli orsi e All American Boys, Haley era praticamente scomparso, tanto che prima di Little Children era stato fermo per 13 anni. Ma se uno torna al'improvviso e riceve una candidatura all'Oscar, evidentemente di valore ne ha da vendere. In effetti, il ruolo del pedofilo che esce di prigione e si trova a fronteggiare un difficilissimo rapporto con la madre e gli altri vicini del quartiere non è di quelli che si dimenticano. In seguito, dopo le prove in Tutti gli uomini del re e Semi-Pro, arriva il suo capolavoro: Watchmen. Nel ruolo di Kovacs/Rorschach Haley è straordinariamente efficace e avrebbe sicuramente meritato un'altra candidatura agli Academy Awards, ma purtroppo il film non è stato amato (e peraltro era un tipo di prodotto che non piace all'Academy). E se in Shutter Island risultava l'esponente migliore di un cast notevole, in Nightmare (sperando che non mi deluda) è l'unica ragione per cui sono interessato a questo remake. Ma sono sicuro che nei prossimi anni offrirà altri motivi di interesse...

4 - Maggie Gyllenhaal
Già con Donnie Darko si capiva il talento della ragazza. Ma è grazie alla pellicola del 2002 Secretary che diventa la beniamina della critica, per una coraggiosissima prova nei panni di una donna che stringeva un rapporto sadomaso con il suo datore di lavoro. E' il classico ruolo che, con un'attrice meno brava, sarebbe sfociato nel ridicolo involontario e magari avrebbe vinto un premio ai Razzie. Negli anni successivi, viene notata in prodotti come Il ladro di orchidee o Mona Lisa Smile, ma conviene anche fare attenzione a un titolo come Casa de Los Babys del grande John Sayles, in cui si faceva notare in un cast corale fantastico. Nel 2006 arriva un altro ruolo acclamato, quello di Sherrybaby, ma la cosa interessante è la sua capacità di emergere anche con parti femminili che potrebbero essere facilmente dimenticate, come avviene in Criminal o ne Il cavaliere oscuro. Finalmente quest'anno arriva anche la meritata candidatura agli Oscar per Crazy Heart, in cui affianca splendidamente Jeff Bridges. E che sicuramente non sarà l'ultimo...

3 - Marisa Tomei
E dire che c'è ancora chi tira fuori una leggenda metropolitana, secondo cui avrebbe vinto l'Oscar per Mio cugino Vincenzo perché l'attore/presentatore del premio, Jack Palance, sarebbe stato ubriaco e confuso. Anche se volete credere a certe fandonie, non c'è dubbio che la sua carriera sia una costante crescita, che magari non era facile aspettarsi. Il merito? Soprattutto la voglia di partecipare a film forti, anche piccoli e/o in ruoli minori se serviva. Intanto, la sua carriera immediatamente dopo l'Oscar non è certo da disprezzare, tra partecipazioni a Charlot, Qualcuno da amare, Cronisti d'assalto, Foor Rooms, Benvenuti a Sarajevo e What Women Want. Ma se bisogna definire un punto di svolta, il momento in cui è passato da attrice (semi)popolare a interprete coraggiosa e decisamente intelligente, è nel 2001, grazie a In the Bedroom, film indipendente che all'epoca ottenne (giustamente) molti consensi. Seguono poi altri ruoli 'mainstream' in cui era comunque deliziosa (Terapia d'urto, Alfie, Svalvolati on the Road), per arrivare alle due partecipazioni forse più importanti della sua vita. Nel 2007, fa scalpore per le scene di nudo di Onora il padre e la madre, ma in realtà è il coraggio messo in mostra a fare sensazione. Nel 2008, riesce incredibilmente a tenere testa al redivivo Mickey Rourke di The Wrestler con una prova maiuscola nei panni di una spogliarelista (aridaje, verrebbe da dire). Di sicuro, vestita o svestita, Marisa Tomei si fa notare comunque...

Fine prima parte - La seconda uscira giovedì 25 marzo

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